Con il lancio del suo nuovo modello d’intelligenza artificiale il fondatore di Alibaba, il cinese Jack Ma, torna sulla scena pubblica dopo un lungo periodo di allontanamento

Alibaba torna a volare in borsa. Il colosso cinese del commercio elettronico lo scorso 6 marzo ha annunciato il lancio del suo modello ottimizzato d’intelligenza artificiale il quale, secondo Alibaba, supera le prestazioni dei rivali OpenAI (con sede a San Francisco ed Elon Musk fra i fondatori) e DeepSeek (la start-up del cinese Liang Wenfeng).

QwQ-32B è il nome, per la verità un po’ difficile, che è stato dato da Alibaba Cloud al nuovo modello open-source sviluppato da Qwen (famiglia di modelli linguistici di grandi dimensioni).

L’head quarter di Alibaba in Cina – Fonte: Agenzia Nova

Un attimo dopo l’annuncio, le azioni di Alibaba sono salite dell’8 per cento alla Borsa di Hong Kong e sembra che stiano continuando a correre anche di più sulla scia di un certo entusiasmo che anima l’accesa competizione mondiale in questo settore.

QwQ-32B utilizza 32 miliardi di parametri, mentre DeepSeek ne impiega molti di più (671 miliardi), ma Alibaba sostiene che il suo modello offra prestazioni comparabili a costi ridotti ed è proprio la prerogativa di contenere i costi uno dei punti di forza dei sistemi cinesi, oltre a una migliore capacità di “ragionamento”.

Il lancio di QwQ-32B segna anche il ritorno in pubblico del tycoon cinese Jack Ma, fondatore di Alibaba Group nel 1999, che ha sottolineato l’entità dell’investimento in 380 miliardi di yuan (53 miliardi di dollari circa) in infrastrutture, annessi e connessi, per rafforzare il suo posizionamento nel segmento dell’intelligenza artificiale.

La performance di Alibaba arriva in un momento molto complesso per i mercati mondiali, alle prese con dazi e bruschi cambiamenti in tutte le questioni internazionali. Le aziende leader nell’AI, come la californiana Nvidia (che usa microchip di fascia molto alta) hanno dominato il mercato quasi indisturbate per molti anni, con notevoli balzi delle loro quotazioni soprattutto fra il 2023 e il 2024. Ora, però, si fa largo la concorrenza cinese con DeepSeek e Alibaba.

La parabola di Jack Ma merita di essere ricordata. Alla fine del 2020 il magnate cinese di Alibaba espresse alcune critiche pubbliche sulle autorità di regolamentazione economica vigenti in Cina. Nei due anni che seguirono Alibaba fu colpita da controlli normativi a raffica, le sue azioni crollarono in borsa arrivando a registrare perdite fino a -75 per cento e come se non bastasse ci si mise pure la pandemia in chiave anticinese a rallentare la domanda dei consumatori che si avvalevano dell’e-commerce offerto da Alibaba. Allo stesso tempo nel settore dell’e-commerce crescevano d’importanza altri concorrenti cinesi, come Pinduoduo e JD.com.

Il fondatore di Alibaba (Jack Ma) – Fonte: Agenzia Nova

Quest’anno, però, Pechino ha deciso di allargare le maglie delle politiche di crescita delle imprese private e così Alibaba ha potuto riprendere a volare. Grazie alle mutate posizioni personali di Jack Ma è subentrato, inoltre, un importante accordo fra Alibaba e la Apple sulla produzione degli i-Phone destinati al mercato interno cinese: man mano che i consumatori cinesi adotteranno sempre più servizi basati sull’intelligenza artificiale, la divisione Cloud di Alibaba vedrà crescere i suoi ricavi, il che significa più benefici, perché in questo modo si potrà consolidare anche lo status di Alibaba per la sua infrastruttura di AI sul mercato cinese.

Riassumendo: Jack Ma era sparito dalla vita pubblica, ridimensionato o, per meglio dire, epurato per aver osato criticare in pubblico il sistema economico cinese centrale, ma ora si può intuire che il presidente Xi Jinping l’abbia “perdonato”. Tradotto in altre parole si capisce come Alibaba punti a trasformarsi in una AI Company e come questo corrisponda esattamente a ciò che vuole adesso Xi Jinping.

Il Dragone vuole scalare il mercato con l’AI made in China. Jack Ma secondo Forbes è il quinto uomo più ricco della Cina e il 26° più ricco del mondo. In più è un filantropo, è sensibile alle tematiche dell’ambiente ed è anche membro del Partito comunista cinese. In Italia si direbbe che rappresenti “la ciliegina sulla torta”.

Daniela Binello

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