Biden incassa il colpo e tira dritto. Pur non scaldando i cuori, il Presidente ha già dichiarato che si ricandiderà nel 2024
Quella verso il Congresso, dopo la sonora sconfitta di appena due anni fa, avrebbe dovuto rappresentare per i repubblicani statunitensi una marcia trionfale. Invece, a dispetto dei sondaggi della vigilia, la conquista di Capitol Hill da parte del GOP rischia di trasformarsi in una vittoria di Pirro. Tanto da indurre Lindsey Graham, autorevole senatore conservatore, a sentenziare che “sicuramente non c’è stata un’ondata repubblicana come era previsto”.
Alla Camera dei rappresentanti, infatti, dove i repubblicani sono in vantaggio, i risultati sono stati al di sotto delle aspettative. Dei 50 seggi in più previsti, i repubblicani ne prendono poco più di 20 rispetto ai democratici. Un numero sufficiente per governare la Camera bassa e mettere in difficoltà il Presidente, ma non per cantare vittoria. Al Senato, poi, la situazione è ancora più incerta. Determinanti saranno i voti di alcuni Stati che, come ad esempio la Georgia, andranno al ballottaggio il prossimo 6 dicembre.
Anche in Arizona e in Nevada il voto per la Camera alta potrebbe riservare sorprese per i democratici, permettendogli di conservare la maggioranza.
Biden, dunque, incassa il colpo e tira dritto. Pur non scaldando i cuori, il Presidente ha già dichiarato che si ricandiderà nel 2024. I democratici, del resto, sono andati bene pure nel voto dei singoli Stati. A New York, dove la governatrice Kathy Hochul, ha salvato la guida dello Stato, battendo l’ultraconservatore Lee Zeldin. O, ancora, per il Senato della Pennsylvania, dove il moderato Fetterman ha prevalso sul trumpiano Mehmet Oz.
Unico grande sconfitto, al momento, è, infatti, proprio Donald Trump. La sua ascesa ai vertici del partito di Lincoln non sembra essere più così inarrestabile. Innanzi all’emergere della leadership del più giovane governatore della Florida, l’italoamericano Ron De Santis, il Tycoon rischia di perdere seriamente il confronto. Liz Cheney, leader del fronte repubblicano anti Trump, ha, a tal riguardo, già detto che De Santis è il futuro del partito. In un certo senso, più dei democratici, il vero vincitore di queste Midterm è stato proprio lui.
Coniugando i valori tradizionali americani, secondo una logica che non dispiace alla destra trumpiana, il governatore del Sunshine State è riuscito a vincere in casa con oltre il 60% dei consensi.
Non per niente, Trump, furioso per il pessimo risultato dei suoi candidati, ha già messo in guardia De Santis. Lo ha, infatti, minacciato che se si candida nel 2024 rivelerà cose su di lui poco lusinghiere. Avvertimenti a cui il diretto interessato non risponde, smentendo che voglia candidarsi fra due anni. Idem per il governatore della California, Gavin Newsom, che forte della riconferma bulgara alla guida dello Stato, potrebbe sfidare Biden alle primarie democratiche e vincerle, sfoderando un profilo più giovane e fresco.
Dagli Stati, quindi, arriva un’indicazione precisa sull’America che gli americani vorrebbero. Essi, sempre più preoccupati per il loro futuro, chiedono un cambio di passo alla loro politica, anche di tipo generazionale. Dall’esito delle urne, risulta oltremodo evidente che la gente è stanca sia di Trump che di Biden. Dall’inflazione al controllo delle armi, dalla crisi ambientale al diritto all’aborto sono tante le incognite sull’avvenire degli Stati Uniti. Malgrado la consistente affluenza al voto (una delle più alte degli ultimi cinquant’anni) gli Usa sono oggi una nazione fortemente divisa, polarizzata dallo scontro fra due opposti estremismi.
Quello della destra MAGA di Trump e quello della sinistra democratica che strizza l’occhio a Black Lives Matter. In mezzo sta una terza via, ancora da costruire, ma che ad oggi sembra l’unica alternativa in grado di incarnare al meglio le speranze e i sogni di una nuova generazione di americani.
Gianmarco Pucci