Un’estensione verde di quasi 50 ettari tra via di Bravetta e via del Casaletto di cui pochissimi sono a conoscenza
Molti hanno sentito parlare della Valle dei Casali e pochi sanno dove sia ubicata, pochissimi sono a conoscenza che al suo interno c’è Villa York e il suo antico fondo. È un’estensione verde di quasi 50 ettari compresa tra via di Bravetta e via del Casaletto, che inizia da via Silvestri e arriva all’altezza del Forte Bravetta. Quest’area è sicuramente la più ricca di elementi storico- architettonici di tutti i 450 ettari della Valle di Casali che arriva fino al Tevere.
Il maestoso complesso edilizio del Buon Pastore, all’angolo tra via Silvestri e via di Bravetta, progettato da Armando Brasini, fu costruito a partire dal 1929, inaugurato nel 1933. Il complesso era nato per ospitare le Suore di Nostra Signora della carità del Buon Pastore di Augiere, dal 1969 ospita degli istituti scolastici. Villa York, fu costruita tra il 1676 e il 1695 su progetto degli architetti Rainaldi e De Rossi per il marchese Baldinotti, prende il nome dal cardinale duca Clemente di York, figlio del re Giacomo d’Inghilterra, che ne fu proprietario per pochi anni, dal 1804 al 1807.
Nella sua storia ha avuto vari proprietari, finché negli anni ‘50 la villa e il parco di 50 ettari divennero di proprietà della Federconsorzi, un ente parastatale poi andato fallito. Da allora sia la tenuta che la villa hanno subito un progressivo abbandono.
La struttura è abbastanza semplice, solida e compatta, con finestre ampie e ordinatamente disposte, due torrette di avvistamento, un ninfeo e una grande scalinata che conduce verso i campi. Da quel che si può dedurre dalla planimetria storica del 1710 la Villa era collegata tramite un rigido sistema di percorsi ad altre strutture quali la cappella rurale di Sant’Agata, Villa Consorti, il complesso del Buon Pastore, il Forte Bravetta, il monumentale di Casal Ninfeo, tutte emergenze immerse nei campi agricoli della campagna romana, alternate alla presenza di piccoli boschi e frutteti.
Sempre nella stessa area insiste il Forte Bravetta che è uno dei 15 forti di Roma, edificati nel periodo compreso fra gli anni 1877 e 1891, su una superficie di 10,6 ha, e luogo storicamente importante. Durante il periodo fascista fu adibito a luogo di esecuzione delle sentenze di morte del Tribunale speciale per la difesa dello Stato.
Il 17 giugno 1932 vi vennero fucilati il repubblicano Domenico Bovone e l’anarchico Angelo Sbardellotto, rei di aver progettato attentati alla vita di Mussolini. Fra l’11 ottobre 1943 e il 3 giugno 1944, nel periodo dell’occupazione tedesca di Roma furono eseguite, per ordine del Tribunale militare di Guerra germanico e per mano della Gestapo di Herbert Kappler le fucilazioni di settantasette partigiani. Un monumento, posto accanto l’ingresso del forte, ricorda i martiri della Resistenza.
Tra il 1944 e il 1945 vi furono fucilati anche dei fascisti condannati a morte dall’Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo. Le battaglie per la tutela di questa grande area partono dagli anni ’70, finché tutta l’area di circa 450 ettari, venne dichiarata Bene Paesaggistico d’insieme di notevole interesse pubblico con DGR 02.16.1988, successivamente, con la L.R. n.29/97 viene creato il sistema delle aree naturali protette, tra queste la Valle dei Casali, gestite dall’Ente Regionale Roma Natura.
Nel marzo del 2015 il Consiglio Regionale del Lazio ne approva il piano di assetto attraverso il quale sarà possibile pianificare lo sviluppo dell’area.
Nel frattempo, ai confini dell’area sono stati costruiti dei veri orrori tra cui gli uffici del Ministero di Grazia Giustizia, un ufficio postale, il Life style Hotel e resistono gli scheletri in c.a. dei residence affittati al Comune di Roma. Ma l’aspetto più increscioso della storia di quest’area è che nel 2009 la giunta Alemanno votò il definanziamento dei circa 3,3 milioni di euro destinati all’acquisizione di villa York e del suo parco, in compenso inaugurò, con gran risonanza, “Parco della Memoria” sempre nella Valle dei Casali con al centro il Forte Bravetta e i suoi 10 ettari, di proprietà demaniale, e ceduti a quella data al Comune di Roma. Dopo quarantacinque anni, da quando nel 1977 Antonio Cederna scriveva i suoi primi articoli a salvaguardia della Valle dei Casali, nel 2022, la società Sherwood Green S.r.l., appone il cartello d’inizio lavori per costruzione di nuovi edifici, restauro e urbanizzazioni, all’entrata del viale d’accesso a villa York.
La società Sherwood Green S.r.l., che fa capo a una società di Taiwan, già proprietaria di un albergo, il Life style Hotel ha acquistato quest’area per circa sei milioni di euro.
Penso che sia giusto chiedersi a cosa servono tutte le leggi di tutela passiva se non vengono subito stanzianti i fondi per espropriare le aree a fini pubblici e realizzare un progetto che è soprattutto di rigenerazione urbana e per il quale occorrono i finanziamenti per metterlo in atto.
Che senso ha definire la Valle dei Casali area paesistica di beni d’insieme, cioè beni immobili composti da una pluralità di elementi identitari coordinati in un sistema territoriale relazionale dove le relazioni, di tutti i tipi, sono andate perse a discapito della collettività?
Paolo Verdeschi