Viviamo tempi interessanti, peccato che manchino attori di livello nel palcoscenico internazionale

Abbiamo appena terminato di commentare il risultato delle elezioni europee che già ci proiettiamo su quello che sarà il destino della nostra Europa. In queste ore, infatti, i 27 leader si stanno riunendo a Bruxelles per determinare gli equilibri dell’Europa per i prossimi 5 anni.

Ma andiamo con ordine. Innanzi tutto, chi ha vinto in Italia. Sicuramente Giorgia Meloni. Nonostante non paghi di questi tempi guidare un governo, è riuscita a fare meglio delle politiche del ‘22, portando a casa circa un 2% in più. Un segnale forte di un consolidamento della sua immagine e una fiducia confermata per il suo governo che, evidentemente, agli italiani piace.

Ha vinto la Schlein, e non era scontato, dando un chiaro segnale di crescita e una conferma che l’anti Meloni è proprio lei. La Schlein ha vinto anche all’interno del PD, superando le resistenze di parte del partito che non gradisce il suo spostamento a sinistra.

Hanno vinto i Verdi, aiutati dalla candidatura della Melis, ha vinto il generale Vannucci, che da solo vale il 2% della Lega e che con i suoi 500.000 voti ha salvato Salvini. Ha vinto Forza Italia, che superando la Lega, si pone come elemento decisivo e moderato nella coalizione di governo.

Fonte: Wired Italia

Ha perso Conte che con il suo opportunismo senza idee, ha portato i 5S sotto il 10%, aprendo una crisi nel movimento. L’uomo per tutte le stagioni ha dimostrato che in politica non si può vivere di solo cinismo, e’ necessaria la passione e qualche idea. E Conte non ha né l’una né l’altra.

Hanno perso Renzi e Calenda. Gravissima la loro sconfitta perché con la loro superbia e la loro incapacità di trovare accordi, hanno lasciato senza rappresentanza un 10% dell’elettorato moderato e riformatore, decisivo per le sorti di un Paese come il nostro. Credo proprio che il percorso politico dei due sembri destinato a finire nonostante le loro idee e la loro competenza, che, non bastano per avere presa sugli elettori che non credono più ai loro progetti. Chissà chi si prenderà la briga di proporsi a questo elettorato, molto importante per gli sviluppi della politica italiana.

Non è uscito di scena Salvini, solo grazie a Vannacci, ma è rimasto in campo.

Ricordo a tutti che nelle elezioni europee si vota con il sistema proporzionale e che, quindi, per le politiche la musica cambia, e vincerà chi saprà creare coalizioni credibili e coese.

Mentre per il centrodestra la partita è facile, perché è dai tempi di Berlusconi che la coalizione regge ed è coesa, la scommessa per la Schlein sarà proprio quella di creare un raggruppamento credibile da opporre alla Meloni. E il suo percorso è irto di difficoltà perché, come è noto, tra i potenziali alleati non c’è accordo quasi su nulla. Ma il tempo per lavorare e smussare gli angoli c’è e vedremo le capacità di mediazione della segretaria del PD.

Passiamo all’Europa. Innegabile un’affermazione della destra. In Italia, Francia e Germania, il risultato è stato fin troppo chiaro e anche nelle altre nazioni si sono affermate forze moderate e centriste. La matematica potrebbe addirittura consentire una riedizione dell’equilibrio che ha retto nella precedente legislatura con Popolari, Socialisti e Liberali a guidare la macchina ma ,ci si domanda, come si farà ad ignorare un segnale così forte, non coinvolgendo i vincitori politici di queste elezioni. Come si farà a non prendere in esame un coinvolgimento dei conservatori, lasciando magari al loro destino di testimonianza le ali filonaziste presenti qua e là, insomma, le trattative di queste ore riguardano queste ipotesi e vedono la nostra premier impegnata in prima persona per far pesare il successo elettorale.

Fonte: Fanpage

Due parole sul G7. È stato un successo politico per l’Italia e sono state prese decisioni molto importanti per il mondo. A cominciare dal ribadito sostegno all’Ucraina, vero avamposto del mondo occidentale. Il ritorno all’imperialismo russo, mai nascosto, anzi, affermato sfacciatamente da Putin, si fermerà solo con la resistenza ucraina e i tanti, che anche in Italia, vorrebbero la resa ucraina in nome della pace, dovranno aspettare ancora un po’.

Fonte: Sky TG24

Viviamo tempi interessanti, peccato che manchino attori di livello nel palcoscenico internazionale.

FRANGES

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *