In determinati periodi dell’anno, arrivano quotidianamente una decina e più di telefonate da parte di signorine italiane e straniere che vorrebbero offrire nuovi contratti per un risparmio che, a conti fatti, si traduce in un “nulla di fatto“
È una delle piaghe del nostro tempo ed un “regalo” della tecnologia. Parliamo del Telemarketing.
Sempre più spesso veniamo raggiunti da telefonate di società medio-piccole che ricevono in appalto dalle grandi compagnie erogatrici di forniture come luce, gas e telefono, la “custodia” dei clienti e che propongono contratti a detta loro vantaggiosi.
In determinati periodi dell’anno, come questo, arrivano quotidianamente una decina e più di telefonate da parte di signorine italiane e straniere che vorrebbero offrire nuovi contratti per un risparmio che, a conti fatti, si traduce in un “nulla di fatto”.
I telefonini di ultima generazione, permettono di identificare questi numeri grazie ad un sistema di riconoscimento che li segnala come “spam”, ovvero “spazzatura” o “pericolo”. È possibile ricorrere anche al “blocco” di questi numeri, grazie ad una funzione specifica dei cellulari che “ferma” la telefonata in arrivo. Gli orari sono generalmente quelli del pranzo e della cena ma anche nel cuore della mattinata o la sera, poco prima della mezzanotte.
Ma esiste un modo per non essere più scocciati a qualsiasi ora del giorno e della sera?
Dal 1° febbraio gli abbonati, i cui nominativi e numeri siano in elenco e che non desiderino ricevere telefonate pubblicitarie devono iscriversi al cosiddetto Registro Pubblico delle Opposizioni. Si tratta di un elenco istituito con il d.P.R. 178/2010 e la sua gestione è stata affidata, dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni, alla Fondazione Ugo Bordoni (FUB). L’iscrizione è gratuita, ha durata indefinita e può essere revocata in qualsiasi momento. Ma vediamo quali sono le modalità da seguire per “tutelarsi” da queste telefonate.
Il primo modo è tramite raccomandata, scrivendo a: “GESTORE DEL REGISTRO PUBBLICO DELLE OPPOSIZIONI – ABBONATI” UFFICIO ROMA NOMENTANO – CASELLA POSTALE 7211 – 00162 ROMA (RM);
si passa poi alla seconda via che è il fax: 06.54224822;
la terza possibilità è di scrivere una mail all’indirizzo: abbonati.rpo@fub.it;
come quarto punto, si può tentare tramite il numero verde 800.265.265;
ed infine, compilando il modulo elettronico disponibile nella apposita “area abbonato“ sul sito: www.registrodelleopposizioni.it.
Qualora le telefonate dovessero continuare, sarà possibile rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria. Prima di ciò, però, è bene però accertarsi dell’avvenuta iscrizione al Registro oltre a controllare che siano trascorsi 15 giorni dal momento dell’iscrizione (solo dopo questo termine, infatti, l’opposizione diviene effettiva). Ma, soprattutto, bisogna verificare di non aver prestato il consenso al trattamento dei propri dati per finalità di telemarketing allo specifico soggetto che ha effettuato la chiamata.
In particolare, quest’ultimo punto è forse lo scoglio più grande poiché, molto spesso, specialmente sulle compilazioni online, non vi è possibile negare il proprio consenso, nonostante venga data la possibilità di scegliere. Mettere la spunta sul “No” equivale a non poter andare avanti con la procedura d’iscrizione ad una determinata società per l’erogazione del servizio.
Va, inoltre, aggiunto che da luglio, entrerà in vigore un aggiornamento al Registro che permetterà l’iscrizione non solo a coloro il cui numero, come detto in precedenza, compare sugli elenchi pubblici ma anche ai numeri dei cellulari e quelli fissi “riservati”. A prevederlo è il regolamento (Dpr 26/2022), pubblicato il 29 marzo scorso nella «Gazzetta Ufficiale» e in vigore dal 13 aprile. Basta, allora, alle telefonate effettuate da un operatore, da sistemi automatizzati (novità introdotta dal decreto legge 139/2021), e tramite posta cartacea, che abbia materiale pubblicitario o di vendita diretta, ricerche di mercato o comunicazioni commerciali. Sarà la volta buona per dire stop al telemarketing “aggressivo”?
Tornando al regolamento in materia di contatto del “cliente”, è bene sottolineare che gli operatori o i loro responsabili, al momento della chiamata, debbono indicare con precisione agli interessati che i loro dati personali sono stati estratti dagli elenchi di abbonati, fornendo, altresì, le indicazioni utili all’eventuale iscrizione dell’abbonato nel registro delle opposizioni. Inutile dire che tutto ciò avviene nello 0, % dei casi. Spesso, infatti, chi telefona sa di essere pagato in base al numero di contratti stipulati e quindi si pone in maniera falsamente educata e con frasi del tipo “si ricorda di me? Io sono la persona che l’ha seguita nella fase di iscrizione e che “cura” la sua posizione”.
Spesso si tratta di gente che ha ricevuto il nostro nominativo dal database ma che non ci ha mai sentito fino a quel momento o, se è successo, si parla di un arco di tempo troppo ampio per potersi ricordare di quel nome o di quella voce.
Al Garante per la protezione dei dati personali sono state attribuite funzioni di vigilanza sul Registro delle opposizioni. Il gestore del Registro (FUB) deve assicurare l’accesso al registro da parte del Garante per la protezione dei dati personali, per esercitare controlli, verifiche o ispezioni che risultino necessari secondo quanto previsto dal Codice in materia di protezione dei dati personali. In caso di violazione del diritto di opposizione, si applica una sanzione da 10 a 120 mila euro.
Insomma, la speranza è che si riesca a mettere un po’ d’ordine in questa vera e propria giungla di telefonate da parte di strutture che vorrebbero porsi come enti di beneficenza ma che, in realtà, mirano solamente ad un elevato ed avido guadagno alla faccia del singolo contribuente.
Stefano Boeris