Avremo un autunno interessante dove la politica dovrà affrontare alcune prove elettorali importanti
La pausa estiva è terminata e speriamo che abbia portato consiglio a tutti i protagonisti della scena politica. Non sembra, ma vediamo cosa è successo e quali saranno le possibili mosse. Intanto il solito Renzi, l’unico portatore di idee politiche ha sparigliato ancora una volta. Approfittando della ormai famosa fotografia del suo abbraccio con la Schlein, nella partita di pallone di luglio, prendendo atto dell’impossibilità di creare un centro (e quanto ce ne sarebbe bisogno), ha lanciato la proposta di un accordo con il PD e con tutte le forze del Campo Largo (ma che brutto termine, porta pure male), per cercare di sconfiggere la coalizione di centrodestra, che a suo dire, non produce effetti per i cittadini. Questa proposta ha preso in contropiede un po’ tutti, tranne la Schlein che caldeggia la proposta, e chi più chi meno osteggiano il progetto di Renzi, ben sapendo che allargare il consenso al Centro è fondamentale per vincere. Anche nel PD, Bersani e compagni, che hanno sempre combattuto aspramente Renzi, non vedono bene questo scenario, così come Conte e i Verdi. Sarà una trattativa lunga e complessa che probabilmente porterà alla costruzione di una armata Brancaleone, buona per vincere, ma non per governare, considerate le differenze abissali su quasi tutti i temi.
Fonte: Sky TG24
Nel Movimento 5 S stiamo assistendo ad uno scannatoio tra Conte e Grillo, e meno male che dovevano portare la novità nella politica italiana. Dopo i fallimenti elettorali i due contendenti vogliono tenersi il partito e fare la piccola politica per qualche seggio e qualche strapuntino del potere. In più Grillo, che ha ancora in piedi il processo per stupro del figlio che gli suggerisce prudenza, non ha più quella spinta di un tempo. Di Maio addirittura ha previsto che Conte porterà via a Grillo anche l’argenteria.
Altro duello aspro nella maggioranza tra FI e Lega. Tajani si sta imponendo sempre più come forza moderata del centrodestra, spingendo la Lega e Vannacci sempre più su posizioni di ultradestra. La questione dei diritti impugnata da Tajani, sta caratterizzando positivamente FI come forza capace di dialogare nel merito delle questioni, senza ideologismi e senza fare propaganda.
La Meloni si trova in questa situazione dopo aver perso un’occasione storica in Europa. Aveva la possibilità di imporsi come forza conservatrice e moderata e invece non è riuscita a fare quel salto culturale per staccarsi dalla destra oltranzista che, in Europa e nel mondo, non riesce ad imporsi, nonostante i rilevanti consensi elettorali. Di fronte al pericolo di una destra autoritaria e populista, in Europa e nel mondo, si coalizzano tutte le forze popolari, liberali e di sinistra per evitare che si riproducano esperienze devastanti. La Meloni poteva fare da cerniera alla guida di una forza conservatrice e moderata ed ha preferito non attraversare completamente il guado. Peccato, un’occasione persa per diventare protagonista da subito della politica europea, considerato anche il grande apprezzamento che hanno di lei i leader mondiali.
Il Governo si trova da subito a dover costruire la legge di bilancio, che anche quest’anno, potrà distribuire ai cittadini poche risorse. Si lavora per il taglio dell’Irpef per i redditi medio bassi, per dare qualcosa più di un segnale di attenzione alle fasce più deboli. È in agguato la bomba del Referendum sulle autonomie, dove finirà che il Paese si spaccherà tra Nord, a favore e Sud, contro. Visto che ormai tutte le questioni politiche sul tappeto vengono affondate senza mai entrare nel merito, come fosse un confronto tra Roma e Lazio, dove ognuno si mette la maglietta di appartenenza, creando solo confusione. Lo diciamo da tempo, in Italia manca completamente la Politica, manca la riflessione, manca la capacità di creare consenso. Si va con la scimitarra a contrastare gli avversari politici, senza far capire niente, si procede per semplificazioni, utilizzando i maledetti social che contribuiscono all’ involgarimento della politica italiana.
Avremo un autunno interessante dove la politica dovrà affrontare alcune prove elettorali importanti. Si rinnoveranno alcune Regioni e sarà quindi una campagna elettorale dove rurali si affronteranno senza tregua e con la vis polemica di sempre, che, come si sa, non aiuta a trovare soluzioni.
Fonte: Abruzzo Web
Speriamo di portare a casa un incarico importante in Europa per il Ministro Fitto, con il PNRR, nonostante tanta cattiva informazione che rappresenta ritardi nell’attuazione del Piano, è stato fatto un buon lavoro e Fitto ha tutte le care in regola per ben figurare. Segnalo inoltre la variabile della Famiglia Berlusconi, sempre più interessata alle vicende politiche e portatori di moderazione e buon senso e segnalo il pericolo dei conflitti tra Russia e Ucraina e in Israele contro il terrorismo di Hamas, dove nessuno lavora per la pace, anzi, sembra che nessuno voglia la pace. La pace si costruisce con la politica e non con gli slogan che non hanno mai portato la pace in nessuna parte del mondo. Fateci caso, più manifestazioni ci sono più la guerra si allarga. Anche qui dire “siamo per la pace”, non costa niente e si fa bella figura.
Meno male che è ricominciato il campionato di calcio… ma la poesia di quelle domeniche con il transistor attaccato all’orecchio per ascoltare “Tutto il calcio minuto per minuto”, è sparita da tempo. A proposito del calcio, un saluto ad un Signore del calcio, che ci ha lasciato, Sven Goran Eriksson, un uomo di sport, un esempio per tanti guitti di oggi.
FRANGES