Il covid e le varie restrizioni hanno aumentato accesso e fruizione di uno spazio digitale diventato sempre più intimo ma privo di intimità
Se pensavate che alcune cose nella vita non sarebbero mai cambiate vi sbagliate di grosso. Anche il sesso, nelle sue varie sfaccettature, inizia a piacere sempre meno, e a dirlo è un’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Federazione italiana di sessuologia scientifica.
È stato osservato come su 3.500 ragazzi fra gli 11 e i 24 anni, il 70% dichiara di aver ricevuto o inviato un contenuto erotico tramite chat o social. È il cosiddetto sexting, il sesso digitale via chat, ed è così diffuso tra gli adolescenti che per alcuni diventa più appagante del sesso reale, per circa 1 su 5.
Sebbene nella fascia tra 11 e 16 anni si avvertano maggiori malumori e sensazioni di fastidio nel ricevere materiale erotico, dai 16 ai 24 sembra essere non solo una pratica collaudata, ma anche una tendenza. Gran parte dei ragazzi, secondo l’osservatorio, appare già informato e consapevole dei rischi della rete, ma ciò non dissuade dall’invio di foto o video di nudo.
Sono soprattutto i maschi, tra i 19 e i 24 anni, che si dichiarano asessuali o pansessuali e preferiscono maggiormente il sexting rispetto al sesso reale, questa è un’evidenza dell’indagine che verrà presentata in occasione del convegno dell’Osservatorio che si terrà il 24 giugno, organizzato dalla Fiss.
“Questi dati ci mostrano che il sexting è un fenomeno in crescita tra gli adolescenti e i giovani adulti. Rispetto alle indagini di qualche tempo fa, la ricezione di immagini sessuali via web è decisamente aumentata, soprattutto tra le ragazze, mentre analogamente al passato sono più i ragazzi a reagire con curiosità ed eccitazione e più le ragazze con imbarazzo e disagio. Nel complesso, comunque, più della metà del campione segnala reazioni di turbamento, il che ci indica che il sexting, pur costituendo una nuova diffusa forma di comunicazione, esplorazione e sperimentazione tra i giovani, presenta in età evolutiva aspetti potenzialmente dannosi, che richiedono da parte degli adulti la messa in atto di adeguate misure educative e di prevenzione del rischio” analizza Piero Stettini, psicoterapeuta e sessuologo clinico di Savona e vicepresidente Fiss.
Il covid e le varie restrizioni hanno aumentato accesso e fruizione di uno spazio digitale diventato sempre più intimo ma privo di intimità.
Alberto Siculella