Un’opera multimediale per attivare una profonda riflessione sul legame tra l’abisso del dolore e la rinascita del creato

La chiesa di Santa Maria della Pietà, luogo di culto cattolico che si affaccia sul piccolo cimitero dei teutonici, pur essendo in area italiana si trova all’interno della giurisdizione dello stato Vaticano. È qui che il 19 ottobre scorso è stata rappresentata l’opera multimediale Blood&Breath, in prima mondiale assoluta.

Per raggiungere l’interno della chiesa, attraversando il camposanto dei teutonici (così chiamato perché vi possono essere sepolte persone di madrelingua tedesca e fiamminga), non possiamo non andare col pensiero alla povera Emanuela Orlandi, di cui qui si cercò di ritrovare il corpo l’11 luglio del 2019, in seguito ad alcune segnalazioni che attribuivano alla posizione della statua funeraria di un angelo il luogo della sua sepoltura. Le tombe in questione, però, risultarono vuote.

Blood&Breath in Vaticano il 19 ottobre 2024 – Fonte: Organizzatori evento

Sangue e Respiro è la terza produzione del ciclo di Frequency Opera, ideato dall’autrice e regista multimediale Honora Foà (scritto a volte Foah).

L’autrice e regista Honora Foà – Fonte: Organizzatori evento

La Foà, che intrattiene un forte legame artistico con l’Italia, è considerata a livello internazionale una pioniera dell’arte multidisciplinare, in quanto fondatrice negli anni Settanta a New York di una delle prime compagnie di teatro danza che combinavano movimento, recitazione, musica, cibo, natura e videoproiezioni. Attualmente, insieme al marito Dahlan, lavora alle sue opere da Atlanta.

Ci presenta lei stessa in poche parole la nascita di questa sua terza opera: un atto unico della durata di un’ora e mezza. Ci sono voluti cinque anni di ricerche, spiega in inglese Honora Foà, per analizzare un testo medievale che si chiama Golden Legend e che narra in un mix di realtà immaginaria le vite dei santi. Il libro, che risale al 1260, fu scritto dal frate Jacobus de Voragine, in seguito arcivescovo di Genova, con lo scopo di affascinare i fedeli, tramite leggende come quella del Santo Graal, per incoraggiarli a perseguire la cultura religiosa popolare.

Blood&Breath narra la leggenda di Maria Maddalena e Giuseppe d’Arimatea nel periodo di estremo dolore e isolamento seguito alla crocifissione di Cristo, quando entrambi si rifugiarono nelle grotte della Provenza, nel sud della Francia.

Giuseppe d’Arimatea, per inciso, così come lo ricordano tutti e quattro i Vangeli canonici, fu quel seguace di Gesù che chiese a Pilato il corpo per deporlo in un sepolcro di sua proprietà. Il seguito della storia lo conoscete.

Maria Maddalena, invece, fu la più coraggiosa fra i discepoli di Cristo. Quando giunse il tempo del calvario, rimase sempre sotto la croce, senza fuggire per paura come fecero gli altri apostoli, e gli rimase accanto fino al Santo Sepolcro. Inoltre, fu la prima persona ad annunciarne la resurrezione.

Sangue e Respiro comincia da quel dolore immenso, inconsolabile e devastante per il calvario subito da Cristo e per la perdita terrena di quella insostituibile guida umana e spirituale. La fuga da quel luogo di afflizione estrema, il viaggio in una barca sguarnita di remi, intrapreso fra i flutti senza una meta precisa per approdare dove vorrà la volontà divina, viene raccontato da una Maria Maddalena lacerata (lo fa magistralmente l’attrice Stefania Rocca). Una donna devastata dalla desolazione, che resta nascosta in una grotta al buio senza volerne uscire, in preda ai tormenti e agli incubi. Un’esperienza che ha toccato il fondo della sua sensibilità, ma attraverso la quale Maria Maddalena sperimenta una progressiva trasformazione interiore. Ed è proprio attraverso tutto questo dolore che comincia a farsi strada nel suo animo la gratitudine per la natura e gli animali del creato, tema centrale del messaggio stimolante di quest’opera.

Maria Maddalena interpretata da Stefania Rocca – Fonte: Organizzatori evento

La costumista cinematografica e teatrale Lia Morandini ha creato per lei un’acconciatura di sinuosi nastri di voile di seta dorati e luminosi, quale metafora delle folte e setose chiome di Maria Maddalena.

Dal canto suo, Giuseppe d’Arimatea (interpretato dallo sceneggiatore, regista e attore Amedeo Fago) sperimenta lo stesso tipo di percorso, ma da un punto di vista metafisico e filosofico. Forse per custodire la reliquia del Santo Graal (contenente l’acqua con cui lavò dal sangue il corpo di Cristo), osserva il cielo, ne coglie anche i più piccoli dettagli, come gli arabeschi del volo degli uccelli nei colori dei tramonti e il movimento delle stelle nelle notti illuminate dagli astri.

L’opera si avvale delle musiche composte da Lucas Richman, permeate di sensibilità emotiva e intellettuale. Tematiche come la morte, la rinascita e la spiritualità scandiscono la narrazione fatta dai due protagonisti sulla scena. La scrittura musicale è drammatica, ma non priva di momenti di estrema dolcezza e speranza che mettono in risalto la capacità di connettersi ai momenti più intensi della nostra esistenza umana, combinando la poesia del creato con temi più duri come il sacrificio, la fragilità e la disperazione degli esseri umani.

L’orchestra della prima mondiale di Sangue e Respiro, i Solisti dell’Orchestra di Roma, riuniti in una formazione di otto elementi, sono stati diretti dal maestro Lucas Richman e coordinati dal direttore Antonio Pellegrino.

Di grande impatto anche le voci di due solisti lirici, il mezzosoprano Joelle Morris, di contrappunto alla tessitura narrativa dell’opera, e il baritono Isaac Bray, una presenza altrettanto autorevole e intensa.

La suggestiva videoproiezione, che dallo schermo centrale ha riempito tutte le pareti e il soffitto della chiesa, ha visto l’uso di numerose opere della pittrice americana Margot McLean. Un’arte caratterizzata da forme naturali di fiori e animali, che fungono da specchio per rappresentare le emozioni umane narrate dagli attori. Con questo tipo di scelta scenografica, l’autrice e regista Honora Foà ha offerto una visione intima e onirica del rapporto del DNA tra uomo, animali e ambiente.

Immagine di Margot McLean – Fonte: Organizzatori evento

Particolare di un’immagine di Margot McLean – Fonte: Organizzatori evento

L’evento è stato sostenuto dalla onlus Mythic Imagination Company.

Per ogni ulteriore informazione e contatto: http://www.frequencyopera.org

Daniela BLU

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