Vogliamo ricordare la Diva italiana per ciò che ha rappresentato portando il Cinema italiano nel mondo con maestria ed orgoglio
Ci ha lasciato a 95 anni una delle grandi Icone del Cinema italiano del Bianco e Nero, Gina Lollobrigida. Era nata a Subiaco (RM) il 4 luglio 1927. Suo padre, Giovanni, era un ricco produttore di mobili che però, nel corso del conflitto mondiale, aveva perso le sue proprietà a seguito dei bombardamenti angloamericani.
Era anche nipote di Chelidonia Merosi, la supercentenaria già decana d’Italia.
La “Lollo”, così come l’Italia intera aveva imparato a chiamarla, entrò nel cuore degli Italiani in un momento particolare: l’immediato dopoguerra. Una Nazione intera da ricostruire e pellicole girate da Maestri della macchina da presa come Vittorio De Sica che con lei, recitò in quello che è forse il racconto cinematografico più significativo di quel periodo: Pane, Amore e Fantasia, di Luigi Comencini. Correva l’anno 1953 e quel personaggio de “la Bersagliera” avrebbe, per sempre, occupato un posto d’onore nella Storia della Pellicola nostrana.
Premiato con il Nastro d’argento e raggiunti i vertici della notorietà, l’anno dopo girò il sequel, altrettanto riuscito, Pane, Amore e Gelosia sempre di Comencini. Avrebbe dovuto prender parte, nel 1955, anche a Pane, amore e… di Dino Risi, terzo capitolo della serie, ma rifiutò per essere così sostituita da un’altra Star rispondente al nome di Sophia Loren, sua “rivale” stando a quanto riportato dalle cronache dell’epoca.
Il suo successo non riuscì a rimanere confinato all’interno dello Stivale e per Gina si spalancarono le porte di Hollywood. Moltissimi i film girati con nomi del calibro di Humphrey Bogart, Burt Lancaster, Tony Curtis, Anthony Quinn, Frank Sinatra, Steve McQueen e tanti, tanti altri.
L’arrivo della televisione a colori, la portò ad essere ricordata, nell’immaginario collettivo, come la Fata turchina nello sceneggiato a puntate “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini. Partner di quella pellicola, lo straordinario Nino Manfredi, nel ruolo di mastro Geppetto. Ma anche il meraviglioso duo Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (il Gatto e la Volpe) ed un “Pinocchio” interpretato dall’allora bambino Andrea Balestri che però, con la “Lollo” nazionale, non riuscì mai ad avere un buon rapporto (la cosa fu confermata da entrambe le parti).
Quando il mondo del Cinema non offrì proposte ritenute interessanti dalla Diva, questa decise di dedicarsi al mondo dell’Arte, attraverso dipinti (aveva fatto il liceo Artistico) e scatti fotografici.
Nel 1996 le fu dato il David di Donatello alla carriera, mentre dieci anni più tardi, nel 2006, un riconoscimento speciale per il cinquantenario del trofeo di cui era stata la prima vincitrice nel 1956.
La sua abitazione, dagli anni ’50, fu una grande villa sull’Appia antica a Roma.
Purtroppo, gli ultimi decenni dell’Attrice, vennero caratterizzati dal rapporto sentimentale con l’imprenditore spagnolo Javier Rigau, di anni 45 che lei, ormi settantanovenne, aveva deciso di sposare. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Rigau, i due si frequentavano del 1976, quando lui era quindicenne. La notizia era già nota a tante persone di Barcellona e di Roma ma l’imprenditore aveva fatto di tutto per evitare lo scandalo.
Il matrimonio, finito al centro di pettegolezzi e vicende giudiziarie, non venne mai celebrato. L’uomo, decise di rompere il “fidanzamento” con l’attrice attraverso un comunicato del suo legale. Eppure, nel marzo 2011 il quotidiano spagnolo El Mundo, diffuse la notizia che la Diva si era segretamente sposata con Rigau a Barcellona nel novembre del 2010, nonostante nel registro civile della città catalana non vi sia mai stato riscontro delle nozze.
Alcuni anni dopo, fu la stessa “Lollo” a dichiarare che il matrimonio era stato messo in piedi con l’inganno attraverso una falsa procura da lei firmata. Naturalmente la vicenda giunse in tribunale: Rigau venne assolto e vi fu anche l’annullamento della Sacra Rota.
Una vicenda triste, quali che siano stati i fatti reali, che ha portato Gina Lollobrigida ad essere considerata, ormai, una donna in preda alla demenza senile e quindi, incapace di intendere e di volere. Si parlò anche del patrimonio dell’Attrice e di come e a chi affidare l’amministrazione.
Ma al di là di questa spiacevole storia, noi vogliamo ricordare la Diva italiana per ciò che ha rappresentato dagli anni ’50 fino ad oggi portando, assieme alla sua collega Sophia Loren, il Cinema italiano nel mondo con maestria ed orgoglio.
Salutamm Bersagliè!
Stefano Boeris