Fino al 26 ottobre a Roma ci si può immergere nei principali filoni della cultura della Corea del Sud. Pittura e cinema colti, ma anche divertimento puro con il K-pop, per imparare a muoversi come le star di questo genere di musica ballabile. Eventi gratuiti da prenotare su www.culturacorea.it
Con la ripresa del turismo internazionale sono di nuovo numerosissimi i gruppi di turisti della Corea del Sud che vediamo circolare per Roma e verso altre mete imperdibili della nostra bella Italia. I sudcoreani amano molto il nostro paese, la nostra lingua, l’arte e la cultura italiana, anche gastronomica, ma questa volta l’opportunità che ci viene offerta a Roma dal 20 al 26 ottobre è all’insegna della reciprocità.
Senza dover prendere l’aereo, nella Settimana della Corea del Sud 2022, assaggeremo gratuitamente a piene mani i tanti elementi che formano il mosaico culturale di questa nazione. E dopo aver partecipato al concentrato di iniziative della Settimana coreana, forse ci verrà la voglia d’inserire Seoul nell’agenda dei nostri prossimi viaggi.
Si comincia giovedì 20 ottobre dalla mostra di Park Dae-sung, pittore fra i più apprezzati dell’arte coreana naturalistica e sognante, che prende il nome di “Sansuhwa”, come solo vedendo i suoi quadri si potrà capire. L’appuntamento per l’inaugurazione è alle ore 19 all’Istituto Culturale Coreano (via Nomentana 12).
Venerdì 21 ottobre (ore 19 a The Space Moderno, piazza della Repubblica) Selvaggia Lucarelli e lo chef-blogger Lorenzo Biagiarelli animano un confronto sulle specialità della cucina coreana (tutti i dettagli su www.culturacorea.it per prenotare il posto a ingresso libero).
Sabato 22 ottobre masterclass di K-pop, dalle ore 12 alle 19, presso lo Studio di danza Artemosa (via Cutilia 41, prenotazione online). Si esibisce niente meno che Xinuz, il coreografo e ballerino coreano che collabora con le band più famose di questo genere di musica ballabile che furoreggia fra i giovanissimi.
Il K-pop (dove K sta per Korean) è un’invenzione coreana di pezzi di musica popolare (quindi pop), su cui sono costruite delle divertenti coreografie che gli elementi delle band insegnano al loro pubblico mentre eseguono la canzone.
Si potrebbero fare paragoni fra il K-pop e l’hip hop americano, solo che nel K-pop la ricerca estetica e il modo di vestire sono molto più colorati, ricercati, e i movimenti dei balletti intrecciano pose plastiche e buffe con posture delle arti marziali.
Ma una delle star del K-pop è un giovanotto italiano di 33 anni che vive a Seoul, dove ha sfondato come YouTuber. Il suo vero nome è Marco Ferrara, ma ha adottato il nickname di Seoul Mafia. Alla nostra domanda, in conferenza stampa, sul perché abbia scelto un nome così evocativo, e non proprio gradito, diciamolo pure, a noi italiani, Marco ci ha risposto che all’inizio della sua avventura di espatriato a Seoul, undici anni fa, i coreani che incontrava lo chiamavano per scherzo “mafia” e così lui ha pensato di farne il nomignolo d’arte. Ora che è diventato famoso, però, noi gli abbiamo consigliato di aggiungere un “anti” davanti a quel suo soprannome. Seguirà il nostro consiglio? Speriamo. Fatto sta che per vedere Seoul Mafia dal vivo basta recarsi domenica 23 ottobre al Teatro Orione (ore 16), dove Marco presenta uno spettacolo di K-pop insieme ad altri performer, invitando il pubblico a divertirsi tutti insieme.
Segnaliamo, inoltre, l’appuntamento di sabato 22 ottobre (ore 19) all’istituto Culturale Coreano, per la visione del video sul balletto dell’attivista dell’indipendenza coreana An Jeung Geun, nonché la preziosa tre giorni di cinema coreano (da lunedì 24 a mercoledì 26 ottobre alle ore 19 al The Space Moderno) per un tris di film molto importanti fra cui citiamo “Escape from Mogadishu”, che racconta i fatti realmente accaduti in Somalia quando, durante la disastrosa guerra civile del 1990, i diplomatici coreani di stanza a Mogadiscio si misero in salvo solo grazie all’aiuto della nostra Ambasciata italiana.
Anche per questo l’amicizia fra Italia e Corea del Sud continua su vari livelli e anche per questo la Corea del Sud ci invita a conoscere da vicino la sua cultura, la sua cucina e le sue varie forme di arte e divertimento.
Daniela BLU