“Con Roberto Formigoni, siamo riusciti a portare avanti numerosi progetti con cui imprenditori e industriali della Lombardia venivano in Calabria a fare investimenti”
In questa fine di agosto con il ritorno del torrido caldo estivo, Roberto Formigoni, già governatore per quattro mandati consecutivi della Regione Lombardia (1995-2013) era già pronto a scendere in Calabria per trascorrere una settimana di vacanze a Soverato e a salutare i numerosi amici, che ogni anno lo accolgono con entusiasmo e affetto.
Fra me e Roberto c’è stato sempre un rapporto di vera amicizia e di collaborazione, fin da quando io da Presidente della Regione Calabria volevo ricostituire con la Regione Lombardia quel ponte diretto a un’unica arcata che avevo costruito negli anni 70 con l’Università di Milano e in particolare con la prestigiosa Scuola di Farmacologia diretta dal grande farmacologo Emilio Trabucchi e dai suoi numerosi allievi di fama internazionale.
Fonte: Calabria Live
Milano era in quel periodo il faro della Farmacologia in Europa e custodiva questo suo primato con una certa gelosia. La Calabria era, invece, agli albori della nascita dell’Università della Calabria e della Libera Università di Catanzaro, da cui poi generarono le tre facoltà (Medicina, Giurisprudenza e Farmacia) che hanno consentito di rendere statale l’Università di Catanzaro. Nonostante questo gap enorme in senso scientifico, era evidente l’impegno straordinario della nostra Scuola napoletana di Farmacologia.
La competitività delle nostre ricerche nel campo della Neuroendocrinologia ci ha consentito di stabilire profondi rapporti di collaborazione, tanto che poi la Scuola di Milano e quella di Napoli si unirono grazie soprattutto a Eugenio Müller e Francesco Clementi. Eugenio Müller era un ricercatore molto qualificato, un grande lavoratore, molto apprezzato all’estero, che aveva trascorso alcuni anni presso i laboratori del Premio Nobel Andrew Schally, lo studioso che aveva scoperto l’ormone della crescita (GH: Growth Hormone).
Così alcuni studenti calabresi furono accettati come interni presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano, da cui poi si recarono in laboratori affermati negli Stati Uniti. Fra questi ricordo la dott.ssa Maria Passafaro di Girifalco che poi raggiunse l’apice della carriera come direttore dell’Istituto del CNR dell’Università di Milano.
Allora, una volta eletto Presidente della Calabria, mi rivolsi al Presidente Formigoni per ricostituire quel ponte di collaborazione politica e manageriale fra le due Regioni, sicuro che avrebbe avuto grande successo perché si sarebbe creato un sinergismo con potenziamento fra i nostri giovani dotati di grande intelligenza e creatività, che tutto il mondo ci invidia, e i giovani della Lombardia, eredi di una grande managerialità, laboriosità e di un grande potere economico.
Fonte: Calabria Live
Allora negli anni 95-98 io avevo elaborato la teoria del double-gate concezione che poi ho rilanciato al Parlamento Europeo (1999- 2004) e cioè che la Lombardia doveva essere il “gate” (la porta di ingresso) dell’Italia verso l’Europa e la Calabria, il “gate” dell’Italia e dell’Europa verso i Paesi del Mediterraneo. Concetti ancora oggi del tutto attuali, come stanno dimostrando la premier Giorgia Meloni e il vicepremier Antonio Tajani con l’attivazione del ‘Piano Mattei’in Africa.
Roberto Formigoni si era innamorato da subito, anche per la sua sensibilità verso i problemi di interesse sociale, con il suo proverbiale intuito politico, di questo progetto che mirava a collegare la regione più ricca d’Italia (la Lombardia) a quella più povera (la Calabria), che tuttavia era ricca di storia e V-VI secoli prima di Cristo è stata la culla della splendida civiltà della Magna Grecia.
Così, insieme con Formigoni nel 1998 firmammo un protocollo d’intesa politica fra le due Regioni, intesa molto gradita anche al Presidente Berlusconi, che voleva in ogni modo aiutare a crescere e far sviluppare la regione più povera del nostro Paese, lui – mi ha confessato – durante le sue visite che rimaneva colpito dal fatto che lungo l’autostrada si vedevano tanti palazzi incompiuti, che rendevano il territorio come un grande e interminabile cantiere, deturpandone la bellezza naturale.
Con Roberto Formigoni, nonostante le pressioni negative della Lega di Bossi che lo condizionava nel Governo regionale, siamo riusciti a portare avanti numerosi progetti con cui imprenditori e industriali della Lombardia venivano in Calabria a fare ingenti investimenti. Con le doti manageriali dei lombardi i piccoli imprenditori calabresi traevano grandi vantaggi.
Inoltre, con Formigoni abbiamo siglato e attivato il progetto Calabria “Mediterraneo da scoprire”, come pure il Treno dei Bronzi di Riace che il mio bravo assessore al Turismo Michele Traversa ha portato avanti con grande competenza e intelligenza.
Pure stretta e proficua la collaborazione con Formigoni quando entrambi, da Presidenti delle Regioni, facevamo parte della Conferenza delle Regioni in Europa. In questi giorni, con Formigoni ci saremmo sicuramente ricordati con nostalgia dei periodi di collaborazione di grande successo come pure del Congresso che io, nel 2000, volli organizzare a Milano a favore di Formigoni prima delle elezioni regionali.
Ancora oggi, Formigoni ogni volta che ci incontriamo ricorda con grande ammirazione la rete straordinaria di amici calabresi che io avevo a Milano (magistrati, scrittori, giornalisti, artisti, imprenditori, accademici) tanto che alla fine mi disse: «Ma, Pino, ti devo confessare che tu hai molti più amici di me a Milano!».
Così, fosse venuto Roberto Formigoni in Calabria, avremmo potuto evocare un flashback di ricordi ed emozioni che abbiamo condiviso e, sicuramente, avremmo potuto, dal terrazzo del San Domenico Hotel di Soverato, rivolgere insieme lo sguardo al di là dell’ultimo orizzonte del mare Jonio e ancora programmare con energie giovanili progetti di eccellenza per rendere Soverato la Perla della Costa Jonica e permettere a tanti calabresi di rientrare da ogni parte del mondo e ritrovare quel “vello d’oro”, e cioè quella felicità che invano hanno cercato in lidi lontani.
Fonte: Calabria Live
Prof. Giuseppe Nisticò