Ormai abbiamo bisogno di cose collaudate. Complicato farsi amici nuovi che sembrano perfetti. Meglio chi si conosce bene sopportandone i difetti
Solitamente luglio è un mese in cui si cerca di terminare progetti, chiudere situazioni in sospeso da tempo. Le aziende meno virtuose cercano di dilazionare a settembre il pagamento dei fornitori mentre questi ultimi pressano per recuperare il più possibile dalle fatture emesse.
Gli avvocati stanchi e con le famiglie ormai parcheggiate nelle seconde case cercano di negoziare in tribunale rinvii a sessanta giorni.
I commercialisti alle prese con le tasse dei clienti non vedono l’ora di mandarli in vacanza promuovendo una bella rateizzazione. Ed i notai? Gli atti non finiscono mai. La nostra burocrazia, mai modernizzata da un mondo politico distratto, ci costringe ancora a dare importanza ad una firma su un foglio di carta piuttosto che ad una digitale via computer…
Il traffico cittadino si è come evaporato. La chiusura delle scuole provoca l’immediata sospensione di un problema atavico: le macchine parcheggiate, quando va bene, in seconda fila!
Nella prima estate di Covid e di guerra la gente non ne può più tra incendi cittadini e cinghiali che passeggiano indisturbati quasi ormai in pieno centro. Il caldo torrido, conseguenza di errori dai nostri nonni in poi, costringe i più deboli a forzati lockdown casalinghi ed il privilegio per una decente sopravvivenza diventa l’aria condizionata. Chi non ce l’ha ormai è fregato. Non si può parlare più di venticello che la sera si alza e rinfresca. Non arriva più; non si dorme ed il nervosismo aumenta.
Sicuramente la famiglia Totti ha un ottimo impianto di climatizzazione ma questo non è servito e bastato a non propinarci il tormentone di inizio estate. La separazione di una delle coppie più solide ed amate dagli italiani.
I ristoranti lamentano di dover utilizzare personale spesso impreparato e fluttuante. I soldi non sembrano più rappresentare la priorità per i più giovani. Un lavoro sì ma che lasci un adeguato tempo libero per godersi una vita ormai dai contorni incerti. Si vive un po’ alla giornata, esattamente il contrario di quello che almeno a me sessantenne avevano inculcato i miei genitori.
Quando Amadeus ci ha comunicato che sarà Gianni Morandi il co-conduttore di Sanremo 2023 mi sono sentito rassicurato, qualcosa del passato va’ messo sempre, è come una medicina che ti ha dato il tuo medico di fiducia, un po’ inutile ma che ti tranquillizza. Ormai abbiamo bisogno di cose collaudate. Complicato farsi amici nuovi che sembrano perfetti. Meglio chi si conosce bene sopportandone i difetti.
E i ricchi, o i più agiati se viene meglio chiamarli così, come stanno? Cosa fanno? Raramente tirano fuori le macchine più belle dai garage. Quelli con villa e piscina se ne stanno acquattati nei loro recinti condividendo con famiglia e pochi esterni i privilegi. Non sono tempi per esibire. L’altra sera, dopo una pizza condivisa con un amico, l‘ho rimproverato perché indossava un orologio troppo costoso per poi ritornare a piedi a casa. Lo ha accuratamente nascosto in tasca prima di uscire dal locale…
Raimondo Astarita