Situazione geopolitica a settimane di distanza dal G20 di Bali
A Bali si è svolto qualche settimana fa il G20, un evento già di per sé molto importante per definire gli equilibri internazionali e che, in un momento così delicato, ha avuto una valenza più che mai strategica. I presidenti di Cina e Usa si sono incontrati per la prima volta dallo scoppio della pandemia. Sul tavolo ci sono stati dossier delicati, dal climate change alla pandemia, dall’energia alla globalizzazione.
In primo luogo, si è tentato di trovare un accordo diplomatico su tutti quei punti spinosi come le ormai famose linee rosse. A tal proposito, si è dovuto affrontare anche la questione Taiwan, in quanto è stato necessario capire come gestirla e che margini di discussione ci fossero. La stretta di mano tra i due leader ci offre timide speranze di un dialogo costruttivo e le parole di Xi Jinping, secondo cui “Il nostro incontro ha attirato l’attenzione del mondo; quindi, dobbiamo lavorare con tutti i Paesi per dare maggiore speranza alla pace nel mondo, maggiore fiducia alla stabilità globale e forte impulso allo sviluppo comune” alimentano tali speranze.
Certamente la volontà principale è quella di cercare di capire le vere intenzioni della Cina e, soprattutto, se si potrà contare su di loro per aprire una trattativa internazionale.
Non è stato, invece, presente Vladimir Putin che ha mandato al suo posto il ministro degli esteri Lavrov per tentare di aprire qualche forma di dialogo. Proprio attorno a Lavrov si era creato un giallo, poiché secondo alcune fonti ufficiali sarebbe andato in ospedale appena arrivato a Bali.
Per ora, comunque, non sono previsti incontri bilaterali tra Usa e Russia anche se vari Paesi si sono detti disponibili a mediare in un eventuale colloquio. L’invasione russa, le tensioni su Taiwan, il sostegno della Cina a Putin e la crisi dei chip sono i punti chiave di cui si è discusso e che rendono il meeting ancor più importante.
A distanza di settimane dal G20 di Bali gli equilibri internazionali continuano a viaggiare sul filo del rasoio, basta una sola mossa sbagliata o una dichiarazione fuori luogo che il mondo potrebbe dover affrontare un periodo ancor più teso.
Alberto Fioretti