Una vera via di fuga che nei secoli ha permesso a diversi successori di Pietro di aver salva la vita

Tra le tante novità che questo Giubileo 2025 porta con sé vi è anche la riapertura al pubblico di un passaggio storico che ha visto diversi Papi percorrerlo nei momenti più bui del loro pontificato. Si tratta del Passetto di Borgo che unisce lo Stato Vaticano con il Mausoleo di Adriano, più comunemente noto come Castel Sant’Angelo.

Una vera via di fuga che nei secoli ha permesso a diversi successori di Pietro di aver salva la vita. Sì, perché attraverso la sua fortificazione, il cammino permetteva di raggiungere in modo “sicuro” la fortezza, distante circa 700 metri dall’area vaticana.

Fonte: Roma Today

Ma com’è strutturato questo corridoio? In realtà, si tratta di un percorso basato su due livelli: il primo, quello superiore, è scoperto e ciò consente ai visitatori di poter vedere Roma da una prospettiva molto particolare, né troppo alta, né troppo bassa. Il secondo livello, invece, è quello “segreto” che consentiva ai Papi di spostarsi “misteriosamente” dagli appartamenti fino al castello. Giungendo al cosiddetto Bastione San Marco, il pubblico potrà ammirare ambienti unici e ricchi di opere che narrano la storia del Passetto; presente anche una sezione multimediale per le “esperienze immersive”. Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma, ha spiegato che “l’intervento del Passetto di Borgo in collaborazione con la Direzione generale Musei e il Segretariato regionale del Lazio, non poteva non concludersi che con il restauro realizzato dalla Soprintendenza con i fondi del Giubileo di Porta Angelica, in epoca medioevale parte integrante delle Mura Leonine e oggi ingresso privilegiato a piazza San Pietro e alla Basilica Vaticana”.

Fonte: Artribune

Ma ciò che colpisce di questo sentiero tra le mura è proprio la sua storia: venne fortificato dal Re ostrogoto Totila nel VI secolo d.C.; fu papa Leone IV, nel IX secolo che volle la realizzazione di una cinta muraria che proteggesse il Vaticano e la Basilica dai continui attacchi dei Saraceni. Ma il collegamento tra il Passetto e Castel Sant’Angelo fu concretizzato nel 1277 da Papa Niccolò III. Nel 1494 Papa Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, lo usò per scampare all’invasione di Roma da parte delle milizie di Carlo VIII di Francia. Ma l’evento più celebre avvenne nel 1527 durante il Sacco di Roma, quando Papa Clemente VII (Giulio de’ Medici) riuscì a sfuggire alle truppe di Re Carlo V utilizzando proprio quel sentiero come via di fuga verso Castel Sant’Angelo (e la salvezza).

Fonte: Vox Mundi

Ed oggi, anche se non più usato dai Pontefici, il corridoio è tornato ad essere uno dei punti più suggestivi della Capitale dove poter rivivere quelle atmosfere che hanno caratterizzato la Storia Capitolina e della Chiesa.

Stefano Boeris

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