Una sinergia può cambiare il corso di una carriera e avviare un percorso segnato da successi
Nello sport come nella vita un incontro, una collaborazione, una sinergia può cambiare il corso di una carriera e avviare un percorso segnato da successi. Pensate se non si fossero incontrati Stan Laurel ed OIiver Hardy, o Lucio Battisti e Mogol, o in atletica Pietro Mennea ed il suo vate Carlo Vittori, o nel tennis Björn Borg e il suo guru Lennart Bergelin. Vite e carriere che avrebbero preso altre direzioni in assenza delle “sliding doors” del destino. È in questa chiave che va interpretata la collaborazione vincente tra Pecco Bagnaia e Valentino Rossi.
Francesco Bagnaia detto Pecco, nato a Torino il 14 gennaio 1997, si accosta presto al mondo delle moto grazie alla passione trasmessagli dal padre e dallo zio. A cinque anni i familiari gli regalano una minimoto da cross con cui il bambino si diverte piegandosi nell’affrontare le curve. Da questo atteggiamento si capisce subito che Francesco è rapito dalla velocità più che dal cross.
Fonte: Corsedimoto
Pecco, così chiamato dalla sorella minore Carola che non riusciva a pronunciare il suo nome di battesimo, dopo i primi buoni risultati al CIV (Campionato Italiano Velocità) nel 2013 debutta Motomondiale in sella alla Moto 3 del Team Italia, progetto ideato dalla Federazione Motociclistica Italiana con l’intento di lanciare nel mondo delle corse i migliori giovani talenti italiani. In questa classe rimane per quattro stagioni raccogliendo solo due vittorie. Non certo un’esperienza positiva per il centauro che sembra destinato ad una carriera priva di grandi successi.
Nel 2014 Bagnaia è uno dei primi giovani centauri ad entrare nell’Academy del suo grande idolo Valentino Rossi, ma è il 2017 l’anno della svolta quando Pecco corre in Moto 2 (con il numero 42) per la SKY Racing Team VR46 diventando il “Rookie of the year” (il miglior debuttante nell’anno). Nel suo processo di costante crescita, fatto di piccoli passi ma importanti, l’Academy ha un ruolo importante nel sostenerlo e nell’insegnargli un metodo composto di didattica tecnica, cura della moto, sacrificio in allenamento, gestione dell’alimentazione, rafforzamento dell’autostima e del self control.
Valentino Rossi è fondamentale come coach nel curare ogni dettaglio motivazionale, indovinando i tempi della parola detta al momento giusto o del messaggio opportuno prima di una gara. La positività, arma vincente di Valentino, contagia Pecco pesarese di adozione sempre più presente nel quartier generale di Tavullia. Grandi meriti nella sua crescita umana e professionale vanno anche alla sorella Carola ed alla compagna Domizia, presenti nei paddock di ogni Gran Premio, eccezionali nel supportarlo e nel tranquillizzarlo nei momenti difficili.
Fonte: Fanpage
Nel 2018 Bagnaia conquista il titolo iridato in Moto 2 in sella alla Kalex dello SKY Racing Team VR46 imponendosi con otto vittorie e dodici podi. In quella stagione stringe una grande amicizia con il compagno di squadra Luca Marini (fratellastro di Valentino Rossi) altro suo importante punto di riferimento. L’anno successivo passa in MotoGP sulla Ducati del Team Pramac Racing dove passa due stagioni in chiaroscuro anche a causa di una frattura della tibia. Nel 2021 Pecco approda nel team ufficiale Ducati Corse in sella ad una Desmosedici (con il numero 63). Bagnaia si afferma subito nella classe regina e combatte fino alle ultime gare per il titolo iridato arrivando secondo alle spalle del francese Fabio Quartararo (su Yamaha).
Fonte: Moto.it
La stagione 2022 rappresenta la consacrazione di Bagnaia che con sette vittorie grazie ad una serie di prestazioni straordinarie conquista in rimonta il titolo mondiale, il secondo in carriera, il primo in MotoGP. Successo arrivato dopo 13 anni l’ultimo trionfo di Valentino Rossi, titolo iridato riportato alla Ducati 15 anni dopo Casey Stoner, binomio italiano vincente moto-pilota ricomparso nella classe regina dopo 50 anni dai trionfi di Giacomo Agostini in sella ad una MV Agusta. Nel 2023 Pecco (con il numero 1) continua la striscia vincente imponendosi anche nelle “Sprint Race” introdotte in quella stagione.
Nel GP di Barcellona è vittima di uno spaventoso incidente, cade dalla sua Desmosedici e viene colpito alla gamba dalla moto di Binder che sopraggiunge alle sue spalle. Il centauro torinese se la cava con qualche contusione accorgendosi di avere Santi in Paradiso. Nella seconda parte della stagione Bagnaia viene scavalcato provvisoriamente da uno scatenato Martin, ma Pecco non dandosi per sconfitto riconquista la vetta della classifica vincendo il titolo iridato mondiale per la seconda volta di fila ed entrando nel giro ristretto di piloti laureatisi campioni in due stagioni consecutive.
Fonte: Eurosport
È così nata una stella, Pecco Bagnaia, sulle orme di due grandi centauri italiani del passato, Giacomo Agostini e Valentino Rossi.
Gian Luca Cocola