Tamberi insegna che con i sacrifici, il coraggio e la pazienza si può superare ogni avversità e che i momenti difficili costituiscono un trampolino di lancio per futuri trionfi
Nello sport, come nella vita, le vittorie spesso partono dai momenti di difficoltà, dai giorni più duri, dal toccare il fondo. È quanto avvenuto a Gianmarco Tamberi, per tutti noi “Gimbo”, un atleta, ma soprattutto un uomo, che ha avuto il coraggio e la forza di rialzarsi quando tutto sembrava perso.
Gimbo, classe 1992, cresce ad Offagna in provincia di Ancona in una famiglia dove lo sport è di casa. All’inizio non segue le orme del padre Marco e del nonno Bruno, forti atleti nel salto in alto. Gianmarco fin da bambino sceglie il basket che pratica ad ottimi livelli ottenendo successi in ambito giovanile. Poi, forse spinto dal padre con cui non ha mai avuto un ottimo rapporto, si dedica al salto in alto e consegue subito importanti risultati. Gianmarco si fa notare, oltre che per bravura e bell’aspetto, anche per la sua stravaganza, come quella di radersi la barba solo su una guancia in occasione delle gare.
Questa particolarità, diventata scaramantica, gli vale il soprannome di “half shave”. Con il passare delle stagioni Gimbo si conferma un atleta di ottimo livello, in costante crescita, conquistando il primato italiano che migliora continuamente fino alla misura di 2,37 m.
Gimbo è ormai avviato alle Olimpiadi di Rio dove è indicato come uno dei sicuri protagonisti. Il 15 luglio 2016 è in programma il “Diamond League” di Montecarlo, ultima prova prima delle Olimpiadi. Tamberi appare in perfetta forma, stacca 2,39 m stabilendo il nuovo primato italiano. Vince la gara ma non si ferma, prova a superare i 2,41 m.
Nel secondo tentativo il dramma. Cede la caviglia sinistra per la lesione del legamento deltoideo e la lacerazione della capsula articolare. Una maledizione. Gianmarco si accascia sul tappetino di Montecarlo, si chiudono malinconicamente prima ancora di cominciare le Olimpiadi di Rio che è costretto a disertare. Tamberi viene operato alla caviglia a cui seguono due settimane di immobilizzazione con gesso. Gimbo non si arrende, vuole riprendersi a tutti i costi quelle Olimpiadi negate, si fissa l’obiettivo di tornare protagonista in quelle successive, quelle di Tokyo.
Fonte: Vanity Fair
È questo il suo proposito a cui vuole dare ancora più forza scrivendo sul gesso “ROAD TO…TOKYO 2020”. Gesso che viene conservato come un amuleto nel corso degli anni fino alle Olimpiadi.
La rieducazione è lenta, si teme che Gianmarco non possa più riprendersi. Appaiono momenti di depressione, gli è accanto Chiara, la sua fidanzata, che lo rianima nel suo momento più difficile quando il ritorno ad alti livelli sembra solo un sogno irrealizzabile.
Tamberi torna sulla pedana del salto l’11 agosto 2017 in occasione dei Mondiali disputati a Londra dove salta in qualificazione 2,29 m, misura che non gli vale l’entrata in finale. Non si arrende, si vedono i progressi, quell’obiettivo “Road to Tokyo 2020” prende sempre più corpo.
Arrivano le Olimpiadi, posticipate al 2021 per il Covid-19, e Gimbo si presenta in pedana alla ricerca della medaglia d’oro. La gara è un “testa a testa” con Mutas Essa Barshim, il rivale più pericoloso, suo grande amico. Entrambi saltano 2.37 m. e falliscono 2,39 m. La contesa potrebbe proseguire ad oltranza ma i due atleti, come previsto da regolamento, si accordano per finire appaiati da cui consegue la conquista per entrambi della medaglia d’oro.
È festa! È il primo agosto 2021, data storica per lo sport italiano, Marcell Jacobs conquista nello stesso giorno la medaglia d’oro nella gara dei 100 metri.
Tamberi insegna che con i sacrifici, il coraggio e la pazienza si può superare ogni avversità e che i momenti difficili possono costituire un trampolino di lancio per futuri trionfi. Gimbo diventa un personaggio popolare, ammirato non solo per la sua bravura ma anche per il suo essere gioviale, sempre pronto al sorriso. Un tipo strano, con mezza barba, con una scarpa diversa dall’altra, col suo modo di concentrarsi parlando da solo e abbracciando chiunque gli capiti intorno.
A distanza di un mese dal successo olimpico, Gianmarco sposa la sua Chiara, si rimette in pedana e conquista altri due prestigiosi allori, gli Europei di Monaco di Baviera del 2022 ed i Mondiali di Budapest del 22 agosto scorso. E così, entra nell’Olimpo e nella storia dell’atletica leggera, il secondo italiano, dopo Alberto Cova, a vincere durante la sua carriera la medaglia d’oro olimpica, europea e mondiale.
Ora appuntamento alle Olimpiadi di Parigi 2024, è già partita la “Road to Paris 2024”.
Forza Gimbo, per l’ennesima volta facci sognare!
Gian Luca Cocola