Il dibattito tra digitale e tradizionale si riflette nell’amore per i libri ed una misurata cautela verso il digitale. Una scuola dove il passato possa fondersi col futuro
Una scuola più sicura e moderna, con piani di studio personalizzati e, soprattutto, capace di formare i cittadini del futuro sui grandi temi contemporanei, come l’educazione sessuale, sentimentale e di genere, la gestione di internet e dei social media oltre al rispetto dell’ambiente.
Questo il ritratto della scuola del futuro delineato ed immaginato da 400 tra studenti e genitori intervistati da Libraccio, la più grande catena di librerie indipendenti in Italia specializzata in editoria scolastica. Una nuova didattica: educazione sessuale (71,4%), digitale (49,5%) e approfondimenti sulla sostenibilità (47,6%) tra le materie più “desiderate”.
7 su 10 favorevoli a personalizzare i piani di studio. È la didattica “l’area” dove gli intervistati da Libraccio desiderano più cambiamenti, immaginando una scuola che possa formare gli studenti anche su tematiche attuali.
Fonte: Ufficio Stampa
Alla domanda “quali materie vorresti che fossero insegnate a scuola”, infatti, oltre 7 intervistati su 10 (71,4%) hanno risposto “educazione sessuale, sentimentale e di genere”, esprimendo il desiderio di un modello scolastico che affronti senza timori temi come sessualità, relazioni e questioni di genere, trasformando le aule in spazi di discussione aperta e arricchente. Grande interesse anche per l’educazione all’uso corretto e sicuro di internet, dei social network e dei new media (49,5%) e per l’educazione alla sostenibilità e all’ambiente (47,6%).
Il 54,3% crede fermamente che la scuola debba impartire competenze pratiche, siano esse legate al lavoro o alla vita quotidiana. Tuttavia, è interessante notare che il 66,3% dubita che l’attuale sistema scolastico stia già offrendo queste prospettive. Un vero e proprio appello ad un apprendimento coinvolgente, una chiamata a trasformare l’educazione in un viaggio di scoperta e crescita che abbracci la realtà di oggi e le sfide di domani.
Diverse visioni intrecciano i desideri dei giovani d’oggi: il 38,1% sogna un’aula ibrida, in grado di mescolare le dinamiche online e la connessione umana in presenza, aprendo le porte a nuove dimensioni di flessibilità. Controcorrente, il 58,1% abbraccia invece l’aula tradizionale, sottolineando con passione. L’importanza dei rapporti umani nell’esperienza educativa. Resiste poi un audace 3,8% che sconfina nel mondo virtuale, immaginando un apprendimento interamente digitale.
È però nella riflessione “libri vs. digitale” che si accende la fiamma delle emozioni. Con una chiara maggioranza, il 55,2% si unisce in una voce unisona, opponendosi alla possibile sostituzione dei libri con dispositivi digitali. Un duello di opinioni si scatena invece riguardo all’abolizione dei voti e al suo effetto sull’impegno degli studenti. Una spaccatura perfetta tra gli oppositori – che argomentano che i voti sono la benzina che alimenta la spinta all’apprendimento – e i favorevoli che sostengono che anche senza le valutazioni a guidare la formazione, l’impegno degli studenti rimarrebbe comunque tale. Emerge infatti un profondo desiderio di miglioramenti in vari settori scolastici.
Questo ritratto della scuola del futuro rivela un desiderio vibrante di trasformazione educativa, stimolando dialoghi aperti su temi vitali e favorendo la connessione umana.
Il dibattito tra digitale e tradizionale si riflette nell’amore per i libri stampati ed una misurata cautela verso il digitale, delineando così una scuola in cui il passato si possa fondere armoniosamente con il futuro.
Jacopo Gasparetti