La creatività del genio catalano visibile in un’esposizione a Roma presso il Museo Storico della Fanteria
Al Museo Storico della Fanteria in Piazza Santa Croce in Gerusalemme fino al prossimo 23 Febbraio sarà in mostra Mirò. Il costruttore di sogni. L’esposizione propone un percorso composto da oltre cento opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da collezioni private e diversi musei spagnoli e francesi, in particolare dalla Galleria Lelong.
La mostra comprende inoltre una piccola sala dove vengono proiettati dei documentari sulla vita e il lavoro dell’artista, una sezione fotografica e molto altro ancora. È organizzata da Navigare Srl con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, l’Istituto Cervantes di Roma, Regione Lazio e Città di Roma Capitale, e curata dal critico d’arte Achille Bonito Oliva.
Fonte: Shop Today
Esponente della corrente surrealista insieme a Picasso e a Dalì, Joan Mirò i Ferrà (Barcellona, 1893- Palma di Maiorca, 1983), è uno degli artisti più importanti del Novecento. La sua continua sperimentazione lo ha reso unico nel suo genere, un artista capace di utilizzare diversi materiali per poter trasmettere la sua gioia di vivere, l’allegria, il sogno, il gioco, rompendo con la tradizione e portando avanti una ricerca artistica in continuo mutamento. Parlando degli elementi impiegati per le sue opere diceva: “Una materia ricca e vigorosa mi pare necessaria per dare allo spettatore un colpo in pieno volto, che lo colpisca prima che subentri la riflessione”. Ed è proprio questo che succede visitando le sale dell’esposizione, si rimane colpiti dai colori, dalle forme, dai tanti modi di esprimere l’arte.
La mostra mette in risalto tre aspetti fondamentali della personalità di Mirò: la rivoluzione del linguaggio artistico, la dimensione onirica e lirica, la capacità di resistenza e di gioia di vivere. Le opere esposte sono state realizzate tra il 1924 ed il 1981, e molte sono poco conosciute al grande pubblico proprio perché provenienti da collezioni private italiane e francesi. Il percorso è diviso in otto aree tematiche: Litografie, Manifesti, Poesia, Ceramiche, Derrière le Miroir, Pittura, Musica, Mirò e i suoi amici. Nella sezione delle litografie e acqueforti emerge la passione per la grafica che ha sempre dimostrato l’artista catalano, così come nei suoi manifesti, capaci di coniugare arte e pubblicità, strumenti comunicativi di grande valenza che vennero realizzati con il contributo di Fernand Mourlot, uno dei più importanti stampatori d’arte del tempo.
Les Essències de la Terra – Fonte: Collezionare
La collaborazione con la rivista Derrière le Miroir gli aveva permesso di dimostrare in uno spazio molto ridotto, quello del foglio litografico, l’espressività della sua arte pur avendo a disposizione una così piccola superficie. Le illustrazioni dei libri di poesia, come per i versi di Prévert e del dadaista Tristan Tzara, in particolare del suo poema Parler Seul, sono l’espressione del dialogo con sé stesso e la fusione tra scrittura e immagine, una rappresentazione visiva di quello che l’autore comunica con i suoi versi. “Sono contro ogni ricerca intellettuale preconcetta e morta. Il pittore lavora come il poeta: prima viene la parola, poi il pensiero”. E così la pittura, la parte più espressiva e ludica di Mirò, con i suoi colori e il suo mondo fantastico, tra l’astratto e il figurativo, la sua joie de vivre espressa nelle forme libere ed esplosive delle sue opere, dai dipinti ad olio e ad acrilico, alle ceramiche e porcellane. Nella sezione Mirò e i suoi amici infine sono esposte alcune opere di Dalì e Picasso, che incontrò a Parigi e con i quali rimase legato per tutta la vita. Ma anche André Breton, Man Ray, Tristan Tzara, con i quali l’artista condivise un percorso culturale e artistico che lo portò ad essere uno dei maggiori sperimentatori dell’arte del Novecento.
Deux Personnages – Fonte: Arte Magazine
Pittore, scultore, ceramista, è stato uno tra gli artisti più rivoluzionari del suo tempo e che ha sovvertito il linguaggio dell’arte moderna. Sentimenti, pensieri, allegria e colori attraverso immagini in libertà. Così Mirò costruiva i suoi sogni.
Laura Spadella