L’addio del campione tedesco comportò una minirivoluzione in casa Ferrari
Il 21 ottobre 2007 rappresenta per i ferraristi una data storica per un insperato titolo mondiale conquistato contro ogni pronostico nell’ultima prova del campionato iridato. Protagonista Kimi Raikkonen, pilota finlandese approdato alla scuderia del Cavallino rampante in quella stagione a sostituire Michael Schumacher ritiratosi dalle corse. L’addio del campione tedesco comportò una minirivoluzione in casa Ferrari che vide interessati Jean Todt, la cui presenza al muretto dei box divenne più simbolica che operativa, e il direttore tecnico Ross Brown che decise di prendersi un anno sabbatico per poi abbandonare la scuderia. Il mondiale 2007 fu caratterizzato dal duello Ferrari-McLaren con il conseguente coinvolgimento dei quattro piloti delle due monoposto a contendersi il titolo; per il team di Maranello il confermato Felipe Massa e Kimi Raikkonen vicecampione iridato nel 2003 e nel 2005 proprio con le Frecce d’argento e per la scuderia inglese il campione del mondo in carica Fernando Alonso proveniente dalla Renault e il talentuoso esordiente Lewis Hamilton.
Inizio meraviglioso del mondiale per la Ferrari che si impose tre volte (due con Massa ed una con Raikkonen) nei primi quattro Gran Premi a cui nelle prove successive fece seguito il ritorno della McLaren, in particolare di Hamilton rivelazione della stagione per nove volte consecutive sul podio con due vittorie all’attivo. La corsa al titolo delle Frecce d’argento venne in parte frenata dalla forte rivalità accesasi tra i due piloti, spinti addirittura ad ostacolarsi reciprocamente in pista.
A due GP dal termine Hamilton era in vetta alla classifica piloti con 12 punti di vantaggio su Alonso e ben 17 su Raikkonen virtualmente tagliato fuori dai sogni iridati (la vittoria all’epoca valeva 10 punti). Il pilota finlandese si aggiudicò la penultima prova (duecentesimo successo per la Ferrari) sul circuito di Shangai e ridusse a 7 i punti di distacco dal giovane inglese ritiratosi per una singolare uscita di pista.
Fonte: Wikipedia
Il 21 ottobre si disputò sul circuito di Interlagos il GP del Brasile, ultima prova del Mondiale. In testa alla classifica Hamilton a 107 punti, seguito da Alonso a 103 e da Raikkonen a 100. Felipe Massa nelle qualifiche conquistò la pole position e partì in prima fila con Hamilton a fianco, davanti a Raikkonen e Alonso relegati in seconda fila. Al via Massa prese il comando, seguito nell’ordine da Raikkonen, Alonso ed Hamilton. Il pilota inglese, accecato dall’ira, cercò immediatamente il contrattacco al suo compagno di scuderia tentando in curva un sorpasso azzardato che lo fece uscire di pista a cui si aggiunse un problema al cambio che gli fece perdere posizioni e secondi preziosi. In questo momento Alonso era virtualmente leader del mondiale.
Dopo i rifornimenti Raikkonen prese il comando del GP con Massa secondo, Alonso terzo ed Hamilton settimo, piazzamenti che avrebbero garantito il titolo iridato al finlandese la cui principale fonte di pericolo era costituita dalla lotta acerrima per il quarto posto (tra Heifeld, Rosberg e Kubica) che poteva comportare collisioni a vantaggio del giovane inglese a cui sarebbe bastato il sesto posto per laurearsi campione. Le posizioni rimasero invariate e Raikkonen vinse il mondiale piloti con 110 punti, uno in più di Hamilton e Alonso arrivati a quota 109.
La McLaren fece ricorso contro BMW e Williams per irregolarità rilevate sulla temperatura della benzina invocando penalizzazioni che in caso di accoglimento avrebbero consentito ad Hamilton di scalare posizioni nel GP e di vincere il mondiale a tavolino. Il Consiglio Mondiale rigettò il ricorso confermando conseguentemente la vittoria iridata di Raikkonen. La Ferrari conquistò anche il titolo costruttori considerata la squalifica della McLaren coinvolta in uno scandalo per il furto di progetti alla scuderia di Maranello.
Fonte: Sky Sport
Dopo Keke Rosberg e Mika Hakkinen, Kimi Raikkonen fu il terzo finlandese a vincere un titolo mondiale in Formula 1. Per la Ferrari è stato l’ultimo mondiale piloti vinto.
Gian Luca Cocola