La grande assente è la Politica che in mancanza di leader, non riesce a fare breccia nella confusione che stiamo vivendo

La Presidente del Consiglio, ce l’ha fatta. L’Italia ha conquistato un ruolo importante per il Ministro Fitto che, con la nomina a Vicepresidente Vicario, con deleghe importanti, nella Commissione UE, conferisce al Paese un posizionamento importante negli equilibri europei. Come al solito, l’Italietta dei partiti si è subito divisa nel commentare questo risultato politico ottenuto dalla Meloni.

Ovvia soddisfazione da parte dei partiti di Governo, che sottolineano il riconoscimento del ruolo dell’Italia in Europa e, in particolare, enfatizzano sulla capacità della Presidente Meloni che, nonostante non abbia votato la Presidente Von der Leyen, ha ottenuto in importante riconoscimento politico.

Fonte: AndriaViva

A sinistra, in tanti speravano in un fallimento della trattativa per portare Fitto in Commissione, si sono dovuti arrendere all’evidenza dei fatti e hanno trovato il modo per ridicolizzare il successo della Meloni, attribuendo scarsa importanza al ruolo di Fitto. E chissà se si spingeranno al punto di non votare Fitto in aula. Purtroppo, è così: in Italia assistiamo ad un derby quotidiano, dove i partiti non riescono ad entrare nel merito dei problemi, preferendo inutili e fragorose risse televisive dove le posizioni sono sempre pregiudiziali e, comunque, incapaci di dare soluzioni. Siamo sempre i primi a parlare male di noi stessi, senza contare che ormai, passando tutta l’informazione sui social, rendiamo un pessimo servizio al nostro Paese. Comunque, come la si voglia giudicare, Fitto ce l’ha fatta e l’Italia ha incassato un importante riconoscimento politico.

Parlando di quanto il Paese sia diviso e constatando quanto l’informazione televisiva e quella sulla carta stampata sia molto critica con il Governo, mi domando come mai alle elezioni europee il Governo, unico in Europa tra quelli che sono al governo, ha addirittura consolidato il consenso elettorale. Sentire parlare di Tele-Meloni, quando ascolti i canali Rai, adesso anche un po’ Mediaset e La7, che sono spietati nella propaganda antigoverno, ci si domanda se questa informazione è ancora presa in considerazione dai cittadini o il senso di appartenenza agli schieramenti è tale da non rendere inefficace l’informazione stessa.

Fonte: Italia UE Blog

Detto questo, svelo di non aver votato per i partiti di Governo, ma la faziosità di certi editori è tale da non poter assecondare insopportabili sciacallaggi contro le persone e manipolazione dei fatti, spesso oggettivi. Per esempio, se i dati ISTAT o Banca d’Italia, danno dei dati, come si fa a contestarli o ignorarli per alimentare fake news? Se diminuisce l’inflazione, se aumentano gli occupati, se aumenta la produzione se, insomma, i dati economici migliorano, come si fa a dire che il Paese è alla deriva? Capisco la polemica politica, ma qui si stravolgono spesso i fatti.

Da queste colonne abbiamo sempre sostenuto che la debolezza del governo sta nella mediocrità dei suoi componenti. Salvo qualche eccezione, le capacità della Meloni, specialmente in campo internazionale, non corrispondono all’efficacia di altri ministri e questo si ripercuote sull’attività del governo e sulla comunicazione. Non ripercorriamo per carità di Patria, i ricorrenti infortuni dei ministri che confermano la mancanza di una adeguata classe dirigente, che, certo, non si improvvisa in un paio di anni. E poi, un tempo, nei partiti politici prima di proporre progetti, leggi o altro, si studiava tanto. Oggi si improvvisa su tutto, e si vede.

Tornando all’Italia, mentre in campo internazionale la posizione italiana è chiara e ben ancorata ai valori occidentali, in politica interna le cose non sono poi così definite. Innanzi tutto, si lavora ad una legge di Bilancio con le difficoltà di sempre, mancano le risorse per mantenere gli impegni presi. Sembra comunque che anche per quest’anno saranno confermati gli sgravi IRPEF sulle buste paga sotto i 30000 euro e i provvedimenti per le partite Iva. La politica per aiutare il ceto medio continua, seppure tra mille difficoltà.

Nel centrosinistra non riesce a decollare il campo largo. Oggi l’alleanza prevede un chiaro spostamento a sinistra, specialmente sui temi sociali, mentre sulle alleanze internazionali e sulla guerra, la differenza tra i partiti e’ abissale. Il tentativo di allargare l’alleanza al centro sembra assai difficile perché, tolta parte del PD, nessuno. Jole come alleati Renzi e Calenda. E tutti sanno che un’alleanza senza un riferimento al centro, ha scarse possibilità di successo. Anche perché elezioni europee e sondaggi a seguire, mostrano l’alleanza di governo ancora solida e scalzarla, non sarà facile, stante queste difficoltà a trovare coesione nel centrosinistra.

Nel centro destra abbiamo detto della mediocrità della classe dirigente e della litigiosità prodotta da uno scalpitante Salvini, sempre più giù nei sondaggi e, quindi, in cerca di visibilità. Ma nel centrodestra sono circa 30 anni che litigano al loro interno, ma si tratta di una alleanza che ha in sé valori e politiche condivise che al momento opportuno, serra le fila e si presenta compatta al giudizio degli elettori. Per cui quando ci saranno le elezioni politiche questi fattori avranno la loro importanza.

Un pensiero, molto preoccupato sulle guerre. La guerra scatenata da Putin invadendo l’Ucraina non sembra prevedere una tregua o una pace. È evidente che manca un leader capace di avvicinare le parti ed in troppi attendono il risultato delle elezioni in America. La guerra tra i terroristi di Hamas e Israele sta per compiere un anno senza che la ragionevolezza si sia impadronita dei contendenti. I terroristi continuano a fare i terroristi e gli israeliani continuano con rappresaglie che producono solo morti. Anche qui sembra che a nessuno interessi intavolare un piano di pace e nel mondo si dà sfogo ad una esercitazione verbale facendo a gara a chi è più pacifista, ne è un modo per non arrivare mai alla pace, che non si ottiene disarmando una delle due forze in campo. Ma anche qui, come in Europa e altre parti del mondo, la grande assente è la Politica che in mancanza di leader, non riesce a fare breccia nella confusione che stiamo vivendo. Confusione e cialtroneria che vive anche il calcio italiano.

FRANGES

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