La debolezza dei leader europei ha impedito di preparare per tempo una posizione coesa e chiara

Il rischio che avevamo paventato nel precedente numero del Corriere, si è avverato. La presidenza Trump sta mischiando le carte in tavola e con il suo stile aggressivo e determinato, in poco più di un mese dall’insediamento, sta cambiando i destini del mondo.

In politica interna sta, sin dai primi giorni, mettendo in pratica punti importanti del suo programma, mettendo ai primi punti la lotta all’ immigrazione clandestina mentre, in politica estera, sta entrando a gamba tesa su entrambi i conflitti, in Ucraina e in Medio Oriente.

In Ucraina ha plasticamente evidenziato la marginalità dell’Europa, lasciandola fuori dal negoziato con la Russia, lasciando intendere di spalleggiare le tesi di Putin, addirittura dando la colpa del conflitto al Presidente ucraino arrivando ad insultarlo. Tutti gli sforzi europei di sostenere l’Ucraina contro l’invasione di Putin, rischiano di essere vani, visto che Trump sembra essere vicino alle posizioni putiniane che sembrerebbe riuscire mantenere i territori conquistati.

Fonte: Adnkronos

Tutti gli osservatori temevano possibile un ridimensionamento dell’Europa e la debolezza dei leader europei ha impedito di preparare per tempo una posizione coesa e chiara. Invece sta emergendo una pericolosa irrilevanza che sta rendendo marginale il suo ruolo.

Povera Europa, verrebbe da dire, perché tutti i nodi stanno venendo al pettine e nessuna idea e nessuna politica si vede all’orizzonte. Tra i tanti problemi europei, incombe anche la ventata sovranista e di estrema destra che già domenica, nelle elezioni in Germania, può modificare gli equilibri esistenti. E questa prepotente, possibile affermazione della destra, è solo responsabilità della coalizione composta da popolari e socialisti che non hanno dato risposte alle istanze dei cittadini. Con fare snobistico non hanno tenuto conto del malessere del ceto medio e dei poveri, e hanno pensato che nulla sarebbe successo.

Fonte: Eunews

Adesso la mancanza di idee, la debolezza europea si manifesta nella sua tragicità. Trump sta dando le carte e nella sua testa c’è da regolare i conti con la Cina, cercando di recuperare Putin, che ricordiamolo è e rimane un dittatore, aggressivo e antidemocratico.

In questa brutta situazione internazionale che vede le forze politiche impreparate a leggere questa nuova realtà, anche in Italia si subisce un contraccolpo. Per esempio, la nostra Premier, felice di un rapporto con Trump e Musk, mi sembra molto confusa nel prendere posizione sulle sparate di Trump che vuole marginalizzare l’Europa e imporre dazi che farebbero molto male anche al nostro Paese.
Nessuno può prendere posizione contro Trump, sarebbe suicida, solo i grillini e i verdi e sinistra blaterano parole al vento; è un modo per caratterizzarsi contro gli americani, sapendo che in Italia l’antiamericanismo paga elettoralmente.

Fonte: Financial Times

È veramente un momento difficile per il mondo perché si stanno scrivendo pagine veramente nuove della politica e i leader sono incapaci di connettersi in questa nuova realtà. L’Europa è alle corde e il vertice sulla sicurezza voluto da Macron, terminato senza una dichiarazione concordata, ne è la plastica rappresentazione. Una debolezza pericolosa perché la politica di Trump ha come scopo stringere accordi con i singoli Paesi, che altro non è che la fine dell’Europa.

Super Mario Draghi, è da questa estate che indica la strada per un sussulto europeo, ma sembrano parole al vento. La burocrazia e la debolezza dei leader impediscono di fare quel salto di qualità necessario per risorgere. Il rischio che vedo all’orizzonte è quello di sottovalutare atteggiamenti antidemocratici e illiberali che portano in sé rischi pericolosi. In Italia si gioca con il fuoco se si pensa che Conte si è apertamente schierato contro l’Ucraina ed è diventato un putiniano, rompendo con il PD. La pochezza di alcuni piccoli partiti che di fronte a questo caos internazionale cercano di posizionarsi per rubacchiare qualche voto, rende ancora più misera la politica italiana.

Stiamo vivendo un momento complesso ma molto interessante, con attori, sempre più improvvisati.

FRANGES

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