L’unica cosa rapida e che non avrà mai fine è la riscossione delle tasse, eterne come lo è la nostra meravigliosa Città!
È successo in uno dei luoghi più affollati di una città, ossia il mercato. Siamo a Roma, in zona Trionfale ed il luogo in questione è il “Mercato dei Fiori”, sempre gremito di persone che, ogni giorno, si recano a fare la spesa e che tutto potevano immaginarsi tranne quanto ci apprestiamo a raccontare.
Alle 11 del mattino del 4 ottobre è crollata una parte del solaio dal primo piano dello stabile. La casualità ha voluto che questo blocco di mattoni non colpisse niente e nessuno. I danni, dunque, sono stati “relativi” ma per un nulla si è sfiorato il peggio.
Necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno preso atto di quanto successo, attivando le operazioni di messa in sicurezza della zona interessata dal crollo. L’intero primo piano è stato chiuso al pubblico e gli agenti della Polizia di Roma Capitale, hanno aiutato i loro colleghi in divisa a gestire al meglio la situazione.
Il Mercato dei Fiori rappresenta per la zona Trionfale ma anche per tutta Roma, un punto “storico” dove, dal 1965 (anno della sua inaugurazione), romani e non si recano per effettuare ogni genere di acquisto, non soltanto alimentare. In cinquant’anni di vita, la tipologia di merce è cambiata, passando da una vendita principale (e all’ingrosso) di fiori, piante ornamentali, prodotti legati alla floricoltura, ad un vero e proprio centro alimentare.
Sono bel 7.500 i mq su cui si sviluppa la struttura. Evidentemente, dopo cinque decenni, si era reso necessario un controllo che, però, non è mai stato realizzato.
L’attuale giunta Capitolina, guidata dal Sindaco Gualtieri, ha stanziato tre milioni e mezzo di euro per impermeabilizzare la copertura, revisionare tutti gli impianti, rinforzare travi e pilastri, e fare un adeguamento generale dello stabile, in base alle regole vigenti.
E come al solito la “carente manutenzione” torna al centro del dibattito. Al di là del patrimonio che questa infrastruttura rappresenta per la Capitale, bisogna tener presente che esistono tante, troppe strutture che hanno una “sicurezza” molto vicina allo zero. Ed il concetto che debba sempre “scapparci il morto” non è degno di una Città e, più in generale, di una Nazione civile.
Ciò di cui ci si rende conto, davanti ad episodi come questo, è la carenza di uomini e mezzi che ci sono. Una Capitale non può basarsi su squadre fatte di poco personale e strumenti inadeguati; oggi, se un’unità sta operando in una determinata zona, non è possibile che, per un analogo problema, il Comune possa mandarne un’altra in un quartiere differente.
È il caso di una parrocchia romana che confina con un parco pubblico (e quindi territorio comunale) dove sono presenti diversi alberi secchi; come era logico attendersi due di questi, senza preavviso, sono caduti creando un danno assai grave ad una vettura posteggiata nel cortile parrocchiale. Solo per puro caso non era presente nessuna persona al momento del crollo. Sono intervenuti gli operai che, però, hanno solamente rimosso i due tronchi, senza proseguire l’opera di messa in sicurezza dell’area.
Anche in questo caso la burocrazia ha trovato terreno fertile: assenza di mezzi, telefonate a vigili che rimandavano all’ente preposto che, a sua volta, prendeva tempo perché le squadre erano impegnate in altre zone della città.
Insomma, come sempre a rimetterci è il cittadino. La manutenzione di strade, infrastrutture, aree verdi sembra essere completamente abbandonata. I ridicoli interventi che vengono fatti hanno vita breve e così, basta una pioggia un po’ più forte del solito per vedere, ad esempio, buche coperte da “toppe” ritornare allo scoperto e con una larghezza maggiore; alberi che cadono senza che nessuno intervenga per tagliare anche quelli che sono dritti ma per puro “miracolo”.
Ma non preoccupiamoci: ciò che non avrà mai fine saranno le tasse, eterne come lo è la nostra meravigliosa Città!
Stefano Boeris