Una breve scheda biografico-politica dell’attuale inquilino del Cremlino

Vladimir Vladimirovič Putin, classe 1952, nasce nell’ex Leningrado, da madre operaia e padre sommergibilista della marina militare. Il nonno paterno lavorava come cuoco di Lenin e successivamente per Stalin. Alla morte di quest’ultimo, i genitori di Putin lavorano a tempo pieno in una casa di riposo del Partito Comunista, a Ilyinskoye.

Nell’adolescenza, quindi, Vladimir cresce per strada. Apprende le arti marziali, dopo aver partecipato non poche volte a pesanti risse. Dai pugni passa ai libri, e si laurea in legge a San Pietroburgo. Supera, poi, la selezione nel KGB, i servizi segreti russi, lavorandoci dal 1985 al 1989. I piedi nella politica, invece, li mette grazie a Boris Eltsin, al tempo Presidente della Federazione Russa, il quale lo inserisce personalmente nel proprio staff.

Nel ‘99 è primo ministro; nel 2000, con il 53% delle preferenze, guida la Russia. L’11 settembre di un anno dopo, Putin si mostra vicino agli americani, condannando fermamente il terrorismo. “Perdonare i terroristi spetta a Dio, portarli da lui spetta a me”, è la frase che fece il giro del mondo, assai criticata, ma sicuramente molto chiara sulle intenzioni di Mosca.

Fonte: State of Mind

Nel 2012 rivince le presidenziali, dopo i quattro anni di interregno durante la presidenza Medvedev, anni nei quali egli svolge invece la funzione di Primo Ministro, e, nel 2020, riforma la costituzione annullando il vincolo di un terzo mandato consecutivo: Putin, con molte ombre, si è potenzialmente garantito la possibilità di guidare il Paese fino al 2036.

Personaggio indubbiamente carismatico, con il contributo della cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina si è assicurato l’87% dei consensi (dato chiaramente che solleva nella maggior parte degli osservatori occidentali molti sospetti sulla liceità e la correttezza delle elezioni in questione) e un potere che continua a esercitare una pressione sempre più capillare, egemonica ed autocratica sulla società russa.

Alberto Fioretti

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