Appuntamento presso la Casa dell’Architettura, Piazza Manfredo Fanti 47 – Roma mercoledì 16 ottobre 2024, 14.30-19.00
A Roma, negli ultimi venti anni, centouno cinema sono stati definitivamente chiusi. Il convegno, partendo dalle cause che hanno portato molti di essi a essere abbandonati o trasformati in sale bingo o supermercati, vuole essere un’attenta e realistica riflessione sulle possibilità di recupero di oltre quaranta edifici tra pubblici e privati dislocati in tutto il territorio comunale.
Molte sale cinematografiche, per motivi di mercato, sono divenute delle multisale che hanno alterato l’originale struttura d’importanti architetture di qualità come il Maestoso e l’Alcyone (ora Lux) di Riccardo Morandi, l’Airone di Adalberto Libera, Leo Calini, Eugenio Montuori e molti altri storicamente rilevanti. Queste opere vanno viste come parte di una serie di altre opere con medesima funzione, eseguite da diversi autori in un comune clima culturale e tutte assieme costituiscono un ben riconoscibile segmento del patrimonio del ‘900 romano, all’interno del quale ogni opera non vale solo di per sé, ma in rapporto a tutte le altre.
Attraverso tale rapporto è possibile ricostruire il ruolo e il carattere di ognuna di esse e, dunque, storicizzarle. Il convegno vuole riflettere su come inquadrare l’intervento di aggiornamento e restauro del moderno oltre i limiti materiali della singola struttura e relazionarla alla dimensione urbanistica. Si può così parlare di rigenerazione urbana prima che architettonica; anzi, quest’ultima non avrebbe alcun significato se non rapportato alle esigenze economiche, funzionali, sociali e gestionali dell’opera e se quest’ultima non fosse riferita al contesto urbano dove è nata e alle sue successive trasformazioni.