Una splendida Mostra inneggiante alla “Primavera nell’Arte” alla quale hanno aderito affermati artisti italiani ed Esteri
Il Museo “Venanzo Crocetti”, tempio dell’Arte della Capitale, dal 18 al 27 marzo 2023 c.a, ha inteso offrire, ad un invitato numeroso pubblico, una splendida Mostra tematica inneggiante alla “Primavera nell’Arte” colori e tratti di “Mari e Monti“, di pittura, acquarellista, ceramica e scultura, curata dal Critico d’arte Giorgio Palumbi, alla quale hanno aderito affermati artisti italiani ed Esteri che hanno posto alla vista opere di grandissimo pregio rendendo l’evento di elevato spessore culturale è preziosa occasione per un fruttuoso sinergico scambio di stilemi, influenze, soluzioni rappresentative con spunti riflessivi all’interno di una rassegna espositiva articolata con l’introduzione musicale della “Primavera di Vivaldi”, incantevolmente eseguita con magistrali, nei suoi tre movimenti, dalla violinista Erika Fini che, così, ha saputo con fascino coniugare l’Arte Figurativa e Formale con quella Musicale.
La piacevolezza della Mostra è stata donata, altresì, dalle opere in esposizione degli Artisti Isabel Von Piotrowski, Pierangelo Tieri, Inna Polienko, Mattia Poggi, Ruggero Lenci, Katarzyna Lata, Margareta Krstic, Eleonora Gudenko, Letizia Gregni, Massimo Fraboni, Paolo Ferroni, Luigi Drago, Giovanni Di Stefano, Marco Xavier De Silva, Giovanna Cataldo, Loretta Bernardini, Jean Bartò, Aurora Baiano, Renata Spuria.
Un prezioso catalogo allestito e commentato dal Critico d’Arte Giorgio Palumbi, che ne è stato oltremodo l’organizzatore, è stato distribuito ancor prima che lo stesso illustrasse le opere degli Artisti, soffermandosi a chiarire il pensiero dell’autore di ciascun lavoro esposto, dando risalto, dapprima, alla magistralità iconografica di Isabel Von Piotrowski, che ha posto l’accento sull’espressione di preraffaellita purezza di una femminilità che si sta facendo donna con la limpidezza della propria “Primavera”, rappresentandola immersa in un fondale marinola cui acqua, anch’essa pura, gratificato dalle tenerezze di un cavalluccio Marino ad evidenziare la vitale vicinanza con il dipinto reciproco affettivo fiducioso interscambio di delicato candore pittorico.
Altra opera che ha conquistato l’occhio dello spettatore è quella di Giovanni Cataldo, in frontespizio di catalogo, che da essa paiono espandersi i profumi della “Primavera” attraversola prodotta rifioritura di carine rose e che, come Aurora Baiano, ha in teso inneggiare e alle atmosfere cromatiche che in quest’ultima vengono arricchite dall’allegro trillo di uccelli in volo dei quali sembra udire i suoni.
Anche quelle realizzate da Inna Polienko, Pierangelo Tieri e Letizia Gregni, hanno saputo gratificare la rinascita della “Primavera” attraverso verdeggiantiaspetti collinari adornati di cipressi, trovandone piacevolezza e consenso da parte dei visitatori.
Le marine ed i bagnanti Jean Bartò, Marco Xavier De Silva, Paolo Ferroni, Margareta Krstic e Ruggero Lenci, a loro volta, hanno ottenuto il plauso attraverso l’espresso palesato gradimento.
Opere molto ammirate, inoltre, sono state quella di Mattia Poggi, che ha voluto rappresentare i mutamenti atmosferici rappresentati da cenere e nubi che squarciando ad un azzurro cielo si affacciano su una splendida risaia nelle vicinanze di un mulino a parafrasare il proprio umore artistico, e quella di Massimo Fraboni, la cui sintassi cromatica sa farsi linguaggio della propria interiorità e alla personale intensità cromatica e scenica.
Per ultima la ceramica esposta dall’artista Loretta Bernardini ha saputo intenerire gli animi dei convenuti attraverso una ceramica policroma d’infinita tenerezza raffigurante la quiete primaverile rappresentata da una lunga teoria di materiche lumache abbracciate ad un ramo di albero di eccellente fattura.
L’Arte è stata sempre definita la “Fabbrica dei Sogni”, una macchina che produce artificiose realtà ed il più grande strumento di evasione, ma anche ciò che è in grado di fare emergere alla luce gli aspetti più controversi dell’animo umano, e gli artisti, facendone introspezione sono riusciti nell’intento con sincerità, rilevando ciascuno il proprio onirico mondo interiore che ha saputo farsi spettacolo sul palcoscenico del proprio inconscio, sapendo altresì aprire quel varco che affaccia sulla fantasia più misteriosa dove c’è il profondo ed il reale nonché dove c’è la porta che li separa.
Ebbene essi, in questo Evento, servendosi dello splendore dei colori e dei personali unici, stupendi tratti hanno voluto farsi quella “Porta” in uno strabiliante “Itinerarium Artis” che, attraverso la “Primavera nell’Arte” vuole essere un manifestato atto d’Amore il Creato.
Infine, l’esposizione dell’opera bronzea “L’Home e Dieux”, della scultrice transalpina Cavaliere dell’arte della Repubblica Francese, Chantal La Cheovinnier Riant, di proprietà del Critico d’Arte Giorgio Palumbi e che innalzi le braccia al cielo per ringraziare il “Creatore”del Dono della Primavera, ma rappresentato al momento “clou” della serata, facendosi inneggio conclusivo del valore dell’Arte.
Giorgio Palumbi