Come diceva Henry Ford “c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una tecnologia diventano alla portata di tutti”. Al momento, però, a godere è solo il Grande Drago!

Da qualche tempo si è tornati a parlare, con una certa insistenza, del mercato dell’Auto e, nello specifico, dei motori elettrici (o Green per dirla in gergo ambientalistico). Alla base dell’attenzione mediatica, la crisi che ha investito (e continua ad investire) le Case Automobilistiche europee mentre, dall’altra parte del mondo, la Cina può vantare un traguardo importante: la parità di prezzo tra auto elettriche e auto con motore termico.

I dati relativi ai primi sei mesi del 2024 nel vecchio continente sono stati assolutamente allarmanti. In Italia, per esempio, si è visto come l’elettrico sia ancora molto lento in termini di diffusione tra gli automobilisti e questo nonostante gli incentivi statali messi in atto.

Ma cosa c’è alla base del problema? Sicuramente un discorso economico che investe la stragrande maggioranza della clientela. Sì, perché, se in Cina i dati parlano di ottime auto con un rapporto qualità/prezzo eccezionale, sistemi di ricarica di ultima generazione ed incentivi per produttori e consumatori, in Europa la situazione è totalmente ribaltata. L’anno in corso ha registrato pessimi risultati visto tra i Paesi europei considerati “forti” sul fronte elettrico: si va dalla Germania con una flessione del 18,1%ai Paesi Bassi con un 15%passando per la Francia con il 10,3%.

E per quel che riguarda la Germania, non si può ignorare quanto sta avvenendo in Casa Volkswagen dove, per la prima volta, a causa di una vendita insufficiente di auto elettriche in Europa, il Gruppo sta seriamente pensando di chiudere un impianto (per la prima volta dopo quarant’anni). Si parla del sito Audi (ormai Gruppo Volkswagen) a Bruxelles che ha visto un drastico calo della domanda per questo genere di motorizzazione. La fabbrica belga vede al suo interno tremila lavoratori metà dei quali a rischio licenziamento. Secondo fonti sindacali, però, il numero potrebbe crescere includendo la quasi totalità dei dipendenti.

Fonte: Nicola Porro

Ed uno dei problemi è rappresentato proprio dalla vendita in Cina di auto con motore termico che per il marchio tedesco rappresenta il mercato più grande del mondo. Qui, le consegne sono scese di quasi il 20%.

Ma torniamo al problema nella sua interezza. Nonostante il divieto di vendere auto “inquinanti” a partire dal 2035, costringendo con una vergognosa forzatura le famiglie ad acquistare auto elettriche, sembra apparire all’orizzonte una piccola speranza di salvezza per i motori termici: qualcuno sta ipotizzando, infatti, di mettere in circolazione il cosiddetto ‘e-fuel’, ovvero sia un carburante sintetico che, a detta degli esperti del settore, potrebbe già funzionare sulla maggior parte dei veicoli esistenti ma che ha in sé un costo esagerato, almeno per molti automobilisti.

E se i veicoli Volkswagen e Porsche hanno registrato una flessione del 24% e 55% nei primi sei mesi dell’anno le cose non sono andate meglio in casa Tesla.Il marchio elettrico per eccellenza ha registrato 161.600 auto vendute, contro le 185.200 del 2023.

Oggi, quello che ancora (e in malafede) certi politici continuano a presentare come il futuro e la salvezza del pianeta, rappresenta un vero bluff. Prezzi esagerati se rapportati alle reali prestazioni del veicolo; tempi di ricarica ancora “biblici” che portano ad una grave perdita di tempo senza poi considerare il numero di colonnine su strade e autostrade assai lontano da quello che è oggi il sistema capillare di rifornimento per i mezzi a motore termico.

Fonte: La Stampa

Insomma, parlare di Green nel 2024 significa affrontare un problema estremamente serio per le tasche dei contribuenti; significa parlare di una tecnologia che, volutamente, continua ad essere limitata in termini di tempi di ricarica ed autonomia e, cosa di cui nessuno parla, significa non affrontare chiaramente il problema dello smaltimento di queste batterie, nel rispetto del ‘Green-pensiero’, una volta giunte al termine della loro vita meccanica.   

Come diceva Henry Ford “c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una tecnologia diventano alla portata di tutti”. Al momento, però, a godere è solo il Grande Drago!

Stefano Boeris

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