Al giorno d’oggi non ci si può più improvvisare in nulla, neanche nell’attività di Ladro
È successo nel mio stabile, in zona Aurelio, il furto “tragicomico” che mi appresto a raccontare. Nella giornata di lunedì 23 maggio, due ladri si sono infiltrati in un appartamento del palazzo, convinti di poter mettere a segno un bel colpo.
L’entrata nell’androne prima e nella casa poi è risultata tanto, troppo semplice, al punto che il proprietario, avvertito dal sistema di sicurezza tramite cellulare, ha pensato al possesso di chiavi da parte dei due balordi, poiché nessun segno di scasso era stato rilevato.
I due stranieri, un ucraino ed un georgiano, avevano fatto centro anche con la data; il proprietario aveva ripreso l’attività lavorativa “in presenza”, seppur a giorni alterni e proprio quel lunedì si trovava fuori casa.
Dopo aver messo in un sacco un bottino di circa 30.000 euro, i due Lupin stavano prestandosi all’ultima fase del piano: la fuga! Ma, avendo “la vittima” avvisato i Carabinieri ed essendo questi ultimi giunti davanti al portone in meno di un minuto, chiedendo rinforzi per bloccare le uscite dell’intero circondario, i due topi di appartamento hanno visto, in men che non si dica, svanire i loro sogni.
Il sottoscritto è stato testimone dell’arresto di uno dei due, preso sull’androne mentre l’altro (e qui viene la parte tragicomica), vedendosi spacciato, ha pensato male, è il caso di dirlo, di lanciarsi nel vuoto da una chiostrina alta 7-8 metri da terra, nella speranza di trovare una via di fuga nel cortile.
Lo Spider-Man “de Noantri” non potendo contare né su un fisico atletico (che comunque da quell’altezza avrebbe riportato serie fratture) né sulle ipotetiche vie di fuga legate ai passaggi che immettono dalle cantine al cortile e viceversa (chiuse da porte in ferro) ha comunque sfidato la sorte, lanciando prima il “malloppo” e poi sé stesso con una caduta tanto drammatica quanto grottesca in cui ha riportato fratture multiple, specialmente alle gambe. Sul posto i Carabinieri della Stazione Madonna del Riposo che hanno chiamato l’ambulanza e portato via il “ginnasta” in barella e con l’ossigeno.
Certo, al giorno d’oggi non ci si può più improvvisare in nulla, neanche nell’attività di Ladro: nessun bottino, ossa fracassate e manette, oltre ad una vera e propria figura da mentecatto. Naturalmente il folclore romano non si è fatto attendere e così, dietro espressioni che andavano dal “figlio di madre ignota” ad auguri di un rapido trapasso a miglior vita, il nostro protagonista ha abbandonato la scena in un modo che, ci auguriamo, possa portarlo a riflettere tanto sulla legge di gravità, quanto sull’opportunità di cambiare mestiere, magari “buttandosi” (stavolta sì) dalla parte della legalità.
Prima di concludere, permettete che giunga il mio GRAZIE alle Forze dell’Ordine e la mia solidarietà al condomino che, a Dio piacendo, è tornato in possesso della refurtiva.
Stefano Boeris