Un evento che ha visto la Famiglia del nostro giornale riunita al gran completo
Grande festa per il numero 1000 del Corriere di Roma. Presso il prestigioso Kolbe Hotel Rome, lo scorso primo febbraio ha avuto luogo la serata celebrativa di un numero tanto importante quanto insperato.
Un evento che ha visto la Famiglia del nostro giornale riunita al gran completo: c’erano i collaboratori storici e nuovi, i partner commerciali, gli amici che da sempre hanno seguito il Corriere nonché il Brutium (l’Associazione Calabresi nel mondo di cui il giornale è stato organo di stampa per molti anni) ed anche quelli più recenti, in ordine di tempo, che hanno subito dimostrato interesse per questa testata.
Ma soprattutto c’erano loro, i fratelli Gesualdi: Gemma, Francesco e Filippo. E proprio Filippo, Direttore del giornale, con voce interrotta dall’emozione, ha voluto ringraziare tutti i presenti ed anche gli assenti che, seppur da lontano, hanno trasmesso il loro entusiasmo per questo traguardo.
Da sinistra: Francesco, Gemma e Filippo Gesualdi
Il primo ricordo non poteva che andare al Fondatore del giornale, l’Avvocato Giuseppe Gesualdi (Peppino per gli amici). Un giornalista che ha creduto in questa idea portandola avanti con determinazione e trasmettendo la passione ai propri figli. Un progetto nato e sviluppato in un’epoca diversa da quella presente; più facile, per certi aspetti (la fondazione del Corriere risale al 1948) ma non priva di difficoltà.
E ancora, i momenti di massimo splendore con il ricordo della storica sede di via IV Novembre e quelli più difficili in cui la volontà di andare avanti non è mai venuta meno, fino ad oggi.
Una testata che ha saputo sfidare le tempeste senza mai naufragare, che è entrata nel mondo del web, fondamentale per farsi conoscere e che proprio nella Rete cercherà di crescere sempre di più.
La parola è poi andata al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo che ha fotografato l’arduo momento che l’Editoria sta vivendo, portando il Corriere di Roma come esempio di professionalità e tenacia, ingredienti fondamentali per resistere alle avversità. Il Presidente ha elogiato anche la linea editoriale del nostro giornale.
Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo (a sinistra) col Direttore del Corriere di Roma Filippo Gesualdi
Prima di dare il “via alle danze” culinarie, è stato nutrito lo Spirito dei presenti con una messa presso la Cappella del Kolbe Hotel celebrata da Don Roberto Soprano, amico del Corriere che ha sottolineato come questo traguardo così importante sia stato possibile grazie alla buona volontà di tutti i collaboratori, animati da uno spirito di fratellanza e rispetto reciproco. E nella profonda omelia legata alle parole del Vangelo “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”, don Roberto ha sottolineato come in questa espressione sia racchiusa l’essenza ed il Volto di Dio. Una frase che la Famiglia del Corriere cerca di attuare attraverso la collaborazione unita e priva di fattori nefasti quali la sopraffazione, l’invidia o la gelosia.
Durante la cena non poteva mancare un’Arte che ci accompagna fin da quando veniamo al mondo: la Musica. Il Maestro Vito Caporale ha magistralmente allietato, alla tastiera, le ore di festa con note di accompagnamento che hanno poi visto l’ingresso della sua voce e delle voci dei presenti che si sono “lanciati” nel canto con brani molto celebri, nazionali ed internazionali. Il tutto in perfetta sintonia con l’atmosfera che si respira al Kolbe, nel rispetto degli altri ospiti e senza eccessi di sorta.
Ed eccoci alla parte finale, con una torta davvero particolare: la riproduzione della prima pagina del numero 1000 del Corriere di Roma.
La torta celebrativa con la prima pagina del numero 1000 del Corriere di Roma
Un momento, dunque, destinato a rimanere impresso per sempre nella storia del nostro giornale e che è andato ben oltre le più rosee aspettative.
Ad maiora semper! Evviva il Corriere di Roma!
Stefano Boeris