Quello di Halloween rappresenta un rischio su cui la Chiesa si è espressa più volte, denunciando il pericolo di riti e pratiche magiche
Come ogni anno, da quando è stata importata dall’America , la notte che precede la Festività di Ognissanti torna ad essere, anche nel nostro Paese, quella in cui si celebrano streghe e folletti. Figure ben presenti nel folklore popolare ma che sono estranee alle nostre tradizioni cristiane e ai suoi valori fondanti. Al contrario, essendo la festa la diretta derivazione del Samhain celtico, essa tende a contaminare la cultura cristiana con quella pagana, aprendo un varco verso il mondo dell’occulto.
Un rischio su cui la Chiesa si è espressa più volte, denunciando il pericolo della diffusione, specie fra i più giovani, di riti e pratiche magiche. Il primo, in tal senso, a intravedere questa minaccia fu Padre Amorth, noto esorcista da poco scomparso. Amorth, in consonanza con la dottrina della fede, non si espresse contro la festa quale momento ludico e di aggregazione fra i più piccoli, ma riguardo al messaggio che Halloween è suscettibile di veicolare.
Un messaggio implicitamente anticristiano che, dissacrando il Culto dei Santi e quello dei Morti, tende inevitabilmente a esaltare il male e a negare la vittoria di Cristo sulla morte. Un pericolo, quest’ultimo, evidenziato anche da Papa Francesco, il quale nell’Angelus di domenica ha invitato i fedeli a recarsi ai cimiteri per rendere omaggio ai defunti e a non far vestire i propri figli da creature infernali. Inoltre, il Santo Padre ha disposto per la notte del 31 ottobre una veglia speciale presso la chiesa di Sant’Anna in Vaticano, proprio per allontanare Satana dalla Festa di Ognissanti.
Un male, ha sottolineato il Cardinale Martini, immanente ad Halloween, pure per il carattere infinitamente relativistico e consumista della festa. Come, purtroppo, avviene anche per il Natale, sembra che le festività religiose siano più un’occasione per assediare i centri commerciali, moderne cattedrali del materialismo agnostico, che un momento di riflessione e di condivisione. Questo, inevitabilmente, favorisce la proliferazione di riti pagani, seppur sotto mentite spoglie.
Il Samhain, infatti, era la tradizionale festa dedicata ai morti nelle antiche popolazioni anglofone. Essa veniva celebrata il 31 ottobre, coincidente con il capodanno celtico. Un periodo ritenuto straordinariamente fecondo per consentire, attraverso veri riti magici, il contatto fra i vivi e gli spiriti dei defunti. Era, inoltre, anche un momento per sovvertire le regole della tradizione, ospitando banchetti e compiendo atti di divinazione( come la cristallomanzia, l’arte di predire il futuro). Frequenti erano, poi, le pratiche orgiastiche, eseguite al fine di propiziare la fertilità dei raccolti.
Secondo, infine, fonti rinascimentali, la festa era un modo per adorare il demonio, nella veste di un dio della morte identificato in Baal, demone mediorientale che nell’universo demonologico celtico assurge proprio a questo ruolo. Non vi sarebbero, invece, prove che durante la festa si perpetrassero sacrifici umani o messe nere.
Tuttavia, il rinvio che Halloween fa a simboli e oggetti magici, la rendono particolarmente insidiosa. Specialmente per le personalità più fragili che, familiarizzando con tali emblemi, potrebbero facilmente cadere vittima delle sette sataniche. Difatti, accanto a una magia, per così dire, innocua (magia bianca) ve ne è un’altra, la cosiddetta magia nera che, nell’adorare Satana, induce i suoi affiliati a commettere reati, talvolta balzati agli onori delle cronache per la loro efferatezza (come l’assassinio di suor Mainetti a Chiavenna o il più noto caso delle “Bestie di Satana” a Varese). Ciò, per dirla con le parole di Don Aldo Bonaiuto, responsabile del servizio Antisette della Comunità Giovanni XXIII, descrive un mondo articolato, complesso e in continua evoluzione.
Si calcola, infatti, che a causa del senso di smarrimento e solitudine indotto dalla Pandemia, l’attività di reclutamento da parte delle sette abbia conosciuto una crescita notevole (+40%). Tale fenomeno è direttamente proporzionale alla crisi della famiglia tradizionale, sempre più minacciata dall’avanzata di nuovi tipi di unione. In definitiva, possiamo dire che certamente non tutte le sette sono sataniche, ma sono tutte ugualmente diaboliche.
E, per osmosi, lo sono tutte quelle ricorrenze che, come Halloween, inscenando un macabro carnevale dell’esoterismo, si prestano tacitamente a suggestionare le menti e a diffondere ridicole superstizioni.
Gianmarco Pucci