L’Italia non ha rinnovato il Memorandum sulla Via della Seta, ma le relazioni bilaterali con Pechino vanno avanti: Meloni a luglio incontrerà a Pechino il presidente Xi Jinping. Fervono i preparativi della missione
La pausa di riflessione è durata un bel po’, ma ora la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso. L’incontro fra lei e il presidente cinese Xi Jinping avverrà a luglio, circa un mese dopo la tappa più importante del G7 in Puglia, nel lussuoso resort di Borgo Egnazia. Ma non finisce qui, perché anche il nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a ottobre volerà a Pechino.
Quello del prossimo luglio non sarà il primo incontro fra Meloni e Xi. I due si sono già incontrati al G20 di Bali (novembre 2022). Da quando è stato archiviato il Memorandum sulla Via della Seta, che l’Italia non ha rinnovato, ma dovremmo dire che “non ha potuto rinnovare”, Giorgia Meloni non è più entrata direttamente nei discorsi ufficiali a parlare di Cina, Taiwan e di tensioni nell’indopacifico.
La presidente Meloni con Xi (G20 di Bali, 2022) – Fonte: AGI
La presidente non ha mai accennato nemmeno all’assist della Cina nei confronti della Russia contro l’Ucraina. A Palazzo Chigi, infatti, si è cercato di stemperare in ogni modo qualsiasi tipo di fraintendimento con Washington, cercando di glissare con estrema prudenza.
L’uscita italiana dalla Via della Seta non ha impedito però d’inviare, per la prima volta, l’Italian Carrier Strike Group della Marina militare, con la portaerei Cavour in primis, per partecipare alle imponenti esercitazioni militari Rimpac nel Pacifico, che si svolgeranno a fine giugno. Washington non ha espresso veti e quindi si può fare.
Per comprendere meglio l’aria che tira bisogna però mettere in fila altri avvenimenti. A Verona, nell’aprile scorso, si è registrata la partecipazione del ministro cinese del commercio, Wang Wentao, per firmare un partenariato strategico di tipo commerciale e quando l’Italia si è astenuta (per ben due volte) sul voto europeo che obbligava a non importare prodotti da luoghi in cui c’è il serio sospetto che gli operai agricoli siano costretti al lavoro forzato, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato che smettere d’importare pomodori dalla Cina avrebbe avvantaggiato le multinazionali americane. Ma non solo. Adolfo Urso, titolare del dicastero del made in Italy, sta negoziando con le industrie automobilistiche cinesi Chery e Dongfeng Motor, fenomeni mondiali nella produzione di auto elettriche.
La presidente Meloni con il primo ministro cinese Li Qiang (G20 di New Delhi, 2023) – Fonte: Governo.it
Anche se all’interno della Lega per Salvini premier il tema delle relazioni con Pechino crea qualche mal di pancia, fra Matteo Salvini e i nostalgici di un Carroccio molto più atlantista, proprio in questo momento il senatore leghista Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato, è a Taipei per assistere all’insediamento inaugurale della nuova presidenza taiwanese (20 maggio 2024). Centinaio non è solo soletto: con lui altre due senatrici, ovvero la vicepresidente del Senato, l’azzurra Licia Ronzulli, e la collega di partito, senatrice Daniela Ternullo.
Una mini-rappresentanza del governo italiano di centrodestra a Taipei, insomma, priva però del “terzo pilastro” (Fratelli d’Italia). Non sappiamo se sia una mossa studiata a tavolino quella di evitare di presenziare all’insediamento del neopresidente taiwanese Lai Ching-te da parte di esponenti del partito della presidente del Consiglio, ma proprio perché il viaggio di Giorgia Meloni a Pechino è fissato in agenda, nel linguaggio diplomatico vorrà pure segnalare qualcosa.
Daniela BLU