I Romani percepirono la caduta dell’Impero duecento anni dopo l’evento. Noi, al tempo di Internet, faremo molto prima
E così ci avviamo verso la fine del ciclo democratico europeo. Chi non lo vede è cieco. Le Presidenziali in Romania vengono annullate dalla ormai sedicente Corte costituzionale. La motivazione è che la consultazione è stata infiltrata dalla Russia. Il governo, insieme alla Consulta, che, come in tutti gli Stati, organizza le elezioni, se ne è accorto solo dopo i risultati e per mano giudiziaria ha annullato tutto.
La realtà, sotto gli occhi di tutti, è che ha vino Georgescu, quello sbagliato, e bisognava almeno tentare di risolvere il problema. Ora gli altri partiti, uniti solo dall’esigenza di fermare il filorusso, si stanno mettendo tutti insieme e magari, vincendo le elezioni, avranno anche il coraggio di esultare.
Ma a questo estremo non si arriva per caso. Il processo di logoramento della democrazia ha un lungo cammino e come sempre la genialità parte da noi. Noi inventammo il diritto noi lo distruggeremo.
In Italia il primo “sbagliato” a vincere fu Berlusconi ed i magistrati, all’urlo: “Resistere, Resistere, Resistere”, riuscirono a non farlo governare. Certo il Cavaliere era forte: tre televisioni, giornali, riviste e tanti soldi, resistette pure lui. Vinceva le elezioni, gli altri lo processavano, finiva zero a zero a danno dell’Italia e della democrazia. L’erede del centrodestra, la Meloni, ha vinto le elezioni ed ha un problema più grosso del Cavaliere. Quello che tutti pensavano fosse un vantaggio si è rivelato un tallone d’Achille: non ha scheletri nell’armadio e quindi la via giudiziaria si deve raffinare. Lei legifera, loro disapplicano, interpretano ed arrivano a stabilire, unici in Europa, che gli egiziani ed intere altre popolazioni possono trasferirsi in Italia, senza nessun controllo.
È chiaro che nelle sue decisioni la Corte costituzionale rumena ha copiato e migliorato qualcuno. Ha copiato i padri del Diritto. Ha copiato e migliorato noi. Tutti pronti all’instaurazione del nuovo pensiero unico, del “Politicamente Corretto”. C’erano segnali di questa corsa alla dittatura? Assolutamente sì, ma quanto durerà questo straccio residuo di democrazia?
Fonte: Domani
La Francia, pur di far perdere la Le Pen, mette insieme il sacro e il profano, poi, con una volgare manovra di palazzo, accantona la sinistra che ha vinto il ballottaggio e crea un governicchio che dura tre mesi nel momento economico più drammatico dei francesi. Il Socialdemocratico Scholz in Germania alle elezioni europee, ed anche alle successive, raccoglie gli spiccioli ma Resiste! Non si dimette, rappresenta ormai pochi e così indebolisce il suo Paese in Europa e l’Europa intera. Segnali ve n’erano e ce ne sono. L’Europa, che vigila su tutto tace in un modo definibile “codardo” sul dramma democratico rumeno.
Ma a questo punto mi interrogo: siamo ancora convinti che il capitolo democratico europeo non sia morto senza che ce ne accorgessimo? Qualsiasi agenzia di rating può far dimettete qualsiasi governo in qualsiasi momento. Siamo di fatto in guerra contro tutti popoli governati da dittatori che decidono in un secondo e gli Americani ritardano quattro mesi l’invio delle armi a Kiev per una feroce lotta parlamentare interna. Putin porta a casa seicentomila bare senza una manifestazione di cinque minuti. Ve lo immaginate cosa succederebbe se in Europa tornassero, non voglia Dio, seimila soldati morti? La comunità Europea insieme agli americani stabiliscono che Netanyahu è andato oltre ogni limite, ma la lobby ebraica domina Wall Street e quindi non possiamo non sostenere le sue azioni militari.
Tutti gli Stati occidentali sono indebitati in modo tale che, se portassero a casa una recessione del quattro per cento (cosa probabilissima in tempi di guerra), non sarebbero in condizione di fare bilancio. Pensate se le stesse Nazioni possono seriamente contrastare la Dittatura cinese che ormai rappresenta un numero di consumatori di livello occidentale pari all’Europa.
Temo, fortemente temo, che l’occidente e le nostre democrazie siano morte senza che ce ne accorgessimo. Del resto, la storia racconta che i Romani percepirono la caduta dell’Impero duecento anni dopo l’evento. Noi, al tempo di Internet, faremo molto prima.
Ferruccio Zappacosta