È in crescita il fenomeno delle donne russe che vanno a partorire in Argentina per dare subito al bebè la doppia nazionalità
9 marzo 2023 – L’Argentina concede subito la nazionalità ai bambini che nascono sul suo territorio e con il passaporto argentino si può viaggiare dappertutto molto facilmente. Persino senza visto in oltre 171 Paesi del mondo, cosa che invece con il passaporto russo oggi è assai complicato. Ecco perché sono circa 5.800, solo in questo ultimo anno, le donne russe in stato di gravidanza che sono volate in Argentina per partorire, senza avere bisogno nemmeno del visto che, in base ad accordi bilaterali fra Russia e Argentina, non è richiesto.
Oltre alla nazionalità argentina concessa al bebè praticamente in automatico, per il semplice fatto di essere nati nel Paese, nel giro di un paio d’anni, con determinati requisiti, si spiana inoltre la strada anche per i genitori russi del neonato, i quali potrebbero ottenere il passaporto argentino.
Molte famiglie russe, quindi, cercano di avere il passaporto argentino per i propri figli, per superare il problema creatosi con il proprio, da quando è scoppiata la guerra contro l’Ucraina. Godere della libertà di spostamento per i propri figli e anche per sé è dunque un obiettivo emergenziale che sta crescendo in molte famiglie russe, purché benestanti, in quanto per andare a partorire in Argentina ci sono dei costi da affrontare, non alla portata di tutte le tasche.
È nato, infatti, un nuovo business, quello delle agenzie che si sono specializzate nell’organizzare il parto all’estero, con annessi e connessi, dal viaggio in Argentina per le russe incinte, inclusi i servizi di traduzione in spagnolo per le pratiche burocratiche, fino al trovare un appartamento a Buenos Aires o in altre città argentine per i genitori russi che intendano stabilirvi una residenza, per ottenere con il tempo un passaporto argentino. Queste particolari agenzie di viaggio propongono alle russe incinte pacchetti piuttosto costosi di qualche decina di migliaia di dollari o di euro.
In realtà, il cosiddetto turismo per maternità era unfenomeno diffuso in Russia anche prima della guerra contro l’Ucraina, ma fino allo scorso anno la meta più gettonata erano gli Stati Uniti, dove si acquisisce la nazionalità nascendo nel Paese. Con la guerra, però, per i cittadini russi è molto più difficile volare negli Stati Uniti e così è scoppiato il boom del turismo per maternità in Argentina.
A questo proposito, l’Agenzia governativa argentina che si occupa di immigrazione (Dnm, Dirección Nacional de Migraciones) parla anche di falso turismo, perché all’arrivo negli aeroporti in Argentina le donne russe incinte dichiarano di stare viaggiando per motivi turistici. Tuttavia, il reato di falso turismo non esiste e quindi, stante le leggi attuali, non è perseguibile.
Una volta partorito il bebè, un terzo delle famiglie russe esprimono la loro intenzione di prendere la residenza in Argentina, con lo scopo di ottenere prima o poi un passaporto che li renda più liberi. E non è escluso che per alcuni uomini russi uscire dalla Russia voglia dire anche di non andare a combattere, se venissero richiamati come riservisti per tale infausto compito.
L’Argentina rappresenta la nuova Miami dei russi, titola la stampa argentina, e si stima che il turismo per maternità alla fine del 2023 supererà la soglia di diecimila neonati russo-argentini, figli peraltro di genitori benestanti.
« L’Argentina offre uno dei migliori passaporti al mondo ed è tra i più facili da ottenere, mentre i russi hanno bisogno di un visto, difficile da avere, per viaggiare ovunque. Ecco perché i russi sono pronti a spendere anche tanti soldi per poter vivere senza problemi», dichiara un neo papà russo che desidera restare anonimo.
Daniela BLU