Cosa sta succedendo alla Germania, uno dei principali motori economici europei, nonché potenza politica dell’Ue, precipitata di nuovo, come a fine anni ’90, in un vortice di problemi e agitazione sociale?
Il 2024 non è cominciato come una festa per i tedeschi. Appena il tempo di riporre negli scatoloni gli addobbi natalizi che i lavoratori del settore ferroviario, i camionisti e gli agricoltori sono scesi in piazza per scioperare un po’ in tutta la Germania. Le proteste riguardano soprattutto retribuzioni e condizioni di lavoro, i tagli ai sussidi agricoli e l’aumento dei pedaggi autostradali entrato in vigore da fine dicembre.
Non scordiamoci che rivendicazioni simili si erano già manifestate precedentemente all’attuale governo tedesco, ma oggi siamo di fronte a una decisa presa di posizione delle piazze, cosa che sembra fornire un ottimo assist ai movimenti di estrema destra per metterci sopra il cappello.
Ancora scioperi e cortei degli agricoltori tedeschi – Fonte Euronews
Sui suoi canali social, il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), caro al leader della Lega Matteo Salvini, dipinge la gente comune come una massa “portata alla rovina da una leadership politica irresponsabile”, per poi aggiungere laconicamente “come nel Medioevo”. Da qui a invocare una massiccia adesione a uno sciopero generale di tutti i tedeschi insoddisfatti il passo è breve.
Oltre ad AfD, ci sono poi altri movimenti, sempre di estrema destra, come i Liberi Sassoni (partito estremista fondato nel 2021) e La Terza Via (Der Dritte Weg, partito neonazista formatosi nel 2013 da ex membri del gruppo estremista di destra NPD (Die Heimat, ovvero La Patria).
Per diversi decenni, la politica e il sistema sociale tedesco sono stati caratterizzati da un’invidiabile aura di stabilità. Il sistema elettorale basato sul proporzionale ha garantito un buon compromesso sociale e con la sua visione pragmatica in politica la Germania ha goduto di governi stabili, impensabili altrove, scanditi di volta in volta da una grande coalizione che metteva insieme centrosinistra più centrodestra, sotto l’egida del centro. L’ex cancelliera Angela Merkel è dunque rimasta saldamente al potere per 16 anni.
L’economia tedesca, caratterizzata da un’avversione radicata verso il debito, ha privilegiato sempre il pareggio dei conti, con un limite costituzionale ai deficit di bilancio. Oggi, però, qualcosa è cambiato. Con la recessione e la conseguente politica di austerità, il Paese, sommerso da un’ondata di manifestazioni e scioperi che lo stanno attraversando, sta mostrando inevitabilmente di essersi ammalato di mal d’Europa e così la Germania, con i suoi 83 milioni di abitanti, appare sempre più inquieta e polarizzata.
Chi è pronto a raccogliere tutto questo scontento senza farsi attendere? L’estrema destra, ça va sans dire.
Ravvisando il pericolo della deriva verso l’estremismo di destra, sono scese in piazza migliaia di persone per prendere parte, di volta in volta, a manifestazioni in tutto il Paese. A Berlino, circa centomila persone si sono radunate davanti al Bundestag, mentre a Monaco di Baviera erano più di 80mila (secondo la Polizia). A Francoforte 35mila persone hanno riempito le vie del centro storico, più di 10mila anche a Colonia. Fra loro anche i giovani attivisti per il clima e le Omas gegen rechts (Nonne contro la destra).
Manifestazioni contro i movimenti di estrema destra in Germania – Fonte: TV pubblica ARD
Ecco alcuni degli striscioni che si sono visti: Impariamo dalla storia, invece di ripeterla, Nessuna tolleranza per l’intolleranza, AfD un incubo per la Germania.
I cortei antidestra estrema sono stati organizzati dopo che lo scorso 10 gennaio era stato pubblicato un Rapporto dell’associazione di giornalismo investigativo Correctiv.Il Rapporto ha svelato di un incontro segreto, avvenuto nel novembre 2023 nei pressi di Berlino, che ha visto la partecipazione di membri del partito di estrema destra AfD e di Martin Sellner, leader del Movimento Identitario austriaco. Correctiv riferisce che durante l’incontro si è discusso di un progetto per la deportazione di milioni di immigrati e rifugiati.
I tedeschi protestano contro l’ascesa dei movimenti estremisti di destra – Fonte: Euronews
Il Movimento Identitario è noto per la sua adesione alla teoria del complotto della grande sostituzione, quella che appoggia l’esistenza di un piano per sostituire la popolazione bianca europea nativa con i migranti non bianchi. Successivamente alla pubblicazione del Rapporto, l’AfD ha confermato che l’incontro è avvenuto, alla presenza di alcuni suoi membri, ma ha negato categoricamente di avere adottato il progetto di “remigrazione” nelle sue forme più estreme, come quelle sostenute dall’austriaco Sellner.
Tutto questo ha suscitato una vasta indignazione in Germania, allo stesso tempo però l’AfD sta guadagnando popolarità nei sondaggi, che lo indicano in crescita su base nazionale e perfino primo partito in alcuni länder. Alle ultime elezioni regionali in Assia, per esempio, Afd era secondo dopo la Cdu (i cristiano democratici) e solo la decisione della Cdu di allearsi con il Partito socialdemocratico Spd (arrivato terzo) ha impedito che l’AfD entrasse nella coalizione.
Per oltre due decenni le radicali riforme tedesche del welfare e del mercato del lavoro, seguite dalla crescita della domanda di prodotti industriali tedeschi in Cina e nei mercati in via di sviluppo, hanno contribuito a sviluppare l’economia e a creare milioni di posti di lavoro in Germania. Ora, però, il modello economico tedesco che tutti abbiamo invidiato vacilla e il Fondo Monetario Internazionale stima che la Germania è l’unica economia dei Paesi del G7 che si è contratta nel 2023 (-0,3 per cento).
Una delle cause del disastro è l’impatto della guerra della Russia contro l’Ucraina. I dati negativi sulla produzione industriale degli ultimi sei mesi danno un’idea del problema. La spina dorsale manifatturiera tedesca, che comprende i settori chimico-farmaceutico e automobilistico, nonché la rete di piccole e medie imprese industriali e di servizi, tra cui si registra un crescente numero di fallimenti, segnano questa fase di recessione, piuttosto grave come abbiamo visto.
Ma la recessione mette in luce anche svariati problemi che, a lungo termine, influiranno sull’efficienza economica del Paese. L’invecchiamento della popolazione, la mancanza di grandi investimenti nelle infrastrutture ferroviarie e le aliquote fiscali elevate sulle imprese. Ricordiamoci anche che la Germania, che ha una imponente base d’impianti industriali ad alta intensità energetica, ha detto no all’energia nucleare.
La coalizione semaforo del Cancelliere Olaf Scholz appare assai divisa e tormentata (ne fanno parte l’SPD, i Verdi e l’FDP neoliberista). L’indice di gradimento, secondo i sondaggi, è in caduta libera, sebbene alle prossime elezioni manchi ancora poco più di un anno e mezzo.
Già ampiamente considerato inefficace, il governo tedesco ha subito un ulteriore duro colpo a fine 2023, quando il 15 novembre la Corte costituzionale ha stabilito che il suo bilancio violava le regole fiscali sancite dalla Costituzione. Dentro questa cornice di calo di popolarità è dunque più che mai allarmante l’ascesa dell’AfD,che cavalca temi come l’opposizione al coinvolgimento tedesco nella guerra in Ucraina ed è contro le costose politiche climatiche e l’immigrazione.
Se il governo tedesco, limitandosi a imporre l’austerità, non farà nulla per abbassare la temperatura delle agitazioni sociali e della polarizzazione politica del Paese, la tempesta perfetta non potrà essere evitata.
Daniela BLU