Si legge sempre meno e si è perso quell’elemento culturale e tradizionale che portava a viaggiare con la fantasia durante lo sfoglio di un libro o di un giornale
Sono ormai tanti anni che si parla di crisi nel settore editoriale e, in questo triste scenario, non sono state risparmiate nemmeno loro, le Edicole.
Questi “chioschi” in ferro di color verde, con vetrate che mostravano ogni tipo di giornale, appaiono sempre più un miraggio al pari delle vecchie ed indimenticabili cabine telefoniche. Un tempo le edicole rappresentavano un punto di riferimento nel circondario; l’edicolante o, per dirla alla romana, “er giornalaro” era considerato un amico, una persona con cui scambiare due parole prima di andare al lavoro o prendere l’autobus che puntualmente arrivava in ritardo.
L’edicola era e, possiamo ancora dirlo, è un luogo dove poter toccare con mano la carta stampata, tanto cara non solo alle persone grandi di età ma anche a chi, come il sottoscritto, attribuisce a quei fogli un fascino unico ed insostituibile.
Prendere in mano un giornale, sfogliarlo, soffermarsi su una notizia, sottolineare un titolo o alcune parti salienti del pezzo, ritagliare l’articolo per poi incorniciarlo o tenerlo gelosamente custodito in un cassetto, sono gesti che il miglior sito internet non potrà mai consentire al lettore.
Eppure, nonostante una certa nostalgia, il progresso ha portato ad un drastico rallentamento delle vendite dei giornali cartacei. E se è giusto (come è giusto) stare al passo coi tempi ed essere presenti sul mondo virtuale, non possiamo fingere che, oggi, i giornalai si siano dovuti inventare altre attività per sopravvivere.
Andare in edicola significa recarsi in un punto vendita in cui è possibile fare tutta una serie di operazioni di pagamento che, fino a qualche tempo fa, erano possibili solo dal tabaccaio (tanto per restare in tema di esercizi commerciali).
Per far fronte a questa crisi che appare irrefrenabile, il Campidoglio ha deciso di dare il via ad una sperimentazione in accordo con il Sinagi, ossia il principale sindacato di categoria delle edicole. Di fatto, per venire incontro alle spese che gli edicolanti devono affrontare, si è pensato al montaggio di pannelli fotovoltaici e schermi al led per trasmettere informazioni dal Campidoglio. Sono circa un centinaio le edicole che hanno aderito a questa iniziativa; si va dal Centro alle periferie, dai luoghi vicini alle stazioni metro a quelli nei pressi di monumenti e siti archeologici più frequentati.
L’idea è di trasmettere su appositi schermi pubblicità ed informazioni di carattere istituzionale sull’attività scolastica, orari degli sportelli pubblici, procedure per ottenere documenti anagrafici, ecc.
L’assessore alle attività produttive, Monica Lucarelli ha così spiegato il progetto: “Abbiamo avviato un confronto con i sindacati per aiutare un settore in difficoltà come quello delle edicole; stiamo lavorando per trovare una soluzione che vada ad aiutare un settore tra i più presenti sul territorio che, negli ultimi anni, ha risentito pesantemente della crisi. Siamo riusciti a trovare una strada che da anni la categoria stava cercando nella passata amministrazione. Come amministrazione potremmo ottenere spazi di comunicazione informativa. È un’operazione a cui stiamo lavorando con attenzione e su cui crediamo di poter dare risposte sia agli edicolanti sia ai cittadini”.
Questa iniziativa, ideata poco prima della pausa estiva, vedrà da adesso in avanti lo sviluppo pratico e non solo teorico. Sarà il tempo a decretare la validità o meno di tale iniziativa.
“Condivido la strada intrapresa dal Campidoglio – ha commentato il consigliere della Lega e Segretario dell’Assemblea Capitolina, Fabrizio Santori – anzi credo sia necessario fare molto di più. Le edicole possono diventare un vero e proprio presidio di sicurezza per il territorio perché si trovano in tutta Roma, dal centro alle aree periferiche. Penso ad esempio alla possibilità di dotarle di telecamere di sorveglianza, collegate quindi alla sala sistema Roma dove convergono le immagini di tutte le telecamere di Roma, oppure c’è anche la possibilità di posizionare vicino all’edicola il parcheggio del bike sharing facendole diventare un punto di ritrovo. Contro le chiusure costanti e continue delle edicole, che non riescono a sostenersi, potremmo fare qualcosa di concreto e di progetti ce ne sono tanti: dovremmo evitare però la burocrazia e le negligenze. Se non si colgono nuovi progetti, i giornalai continueranno a chiudere”.
Ma forse questo tentativo “in extremis” dovrà far pace con la realtà che stiamo vivendo: si legge sempre meno e, nonostante chi scrive sia un sostenitore del mondo informatico, si è, oggettivamente, perso quell’elemento culturale e tradizionale che portava a viaggiare con la fantasia durante lo sfoglio di un libro o di un giornale. E l’apprezzamento del profumo che solo la carta stampata può dare, sembra essere ormai prerogativa di coloro che (per fortuna) hanno conosciuto il metodo di apprendimento tradizionale e non solo quello moderno.
Stefano Boeris