Corsi e ricorsi storici…osservava Giambattista Vico tanti anni fa ma è sempre di grande attualità

Mercoledì 30 ottobre, verrà celebrata la 56’ Festa dei Calabresi del Mondo, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, organizzata, come ogni anno, dall’ Associazione “Brutium” e dalla Presidente Gemma Gesualdi.

L’ Associazione “Brutium I Calabresi nel Mondo”, come “Il Corriere di Roma”, fondati da Giuseppe Gesualdi, hanno sempre compiuto un cammino parallelo che ha anche contraddistinto in questi decenni, la storia politica ed economica italiana.

Fonte: IBS

In questa edizione della “Festa”, si tornerà a parlare di un argomento che ha sempre suscitato molte polemiche e contraddizioni ma che, finalmente, sembra destinato a passare da progetto infinito, a solida realtà.

Stiamo parlando della realizzazione del Ponte sullo stretto , un opera faraonica, che ha sempre diviso l’Italia in due fazioni, tra chi ritiene il Ponte un opera inutile, superflua, costosa e anche difficilmente realizzabile, per problematiche di impatto ambientale, sismiche e legate alle forti correnti che attraversano lo stretto di Messina.

Fonte: Geopop

Nell’altra fazione, ci sono tutti quelli che vedono nella realizzazione del progetto Ponte, una grande opportunità di sviluppo per tutto il mezzogiorno d’ Italia, e che ritengono tutte le problematiche sopracitate, superabili grazie alle nuove tecnologie moderne.

Lasciando ad esperti, ingegneri, scienziati un parere più attendibile ritengo che, da troppi anni, in Italia, non vengono realizzate opere ed infrastrutture importanti e si rinuncia a programmare e organizzare iniziative ed investimenti per lo sviluppo di un Paese che va al passo di una tartaruga.
La rinuncia alla candidatura di Roma, come città organizzatrice delle olimpiadi, con la Sindaca Virginia Raggi, paladina del fronte del no è l’esempio più lampante.

Ricordo che proprio una trentina di anni fa, nel corso di una Festa dei Calabresi del Mondo, celebrata nei primi anni 90, si parlò del progetto e della possibile realizzazione del Ponte, che poi rimase lettera morta.
Ero allora un giovane trent’enne e mio padre, fondatore e presidente dell’Associazione Brutium, arringava la folla dal tavolo della Presidenza.

Da allora, sono passati trent’anni e non solo per il Ponte non si è mai posata la prima pietra ma l’Italia è rimasta un Paese ad andatura molto più lenta, rispetto a tutte le altre nazioni più industrializzate.
Questo ritengo oggi, essere uno dei tanti mali assoluti, che affliggono il nostro Paese.

Una Nazione bloccata da una esasperata burocrazia, da mille cavilli, legacci e legaccioli, da antichi e obsoleti interessi privati e dove qualsiasi iniziativa politica o imprenditoriale viene rallentata o addirittura bloccata sul nascere.

Questo, a mio avviso, un grande problema che rende ogni anno sempre più ampio il gap esistente tra l’Italia e i paesi più dinamici ed evoluti. Ora sembra che finalmente, qualcosa si stia muovendo. Anche a Roma, in attesa del Giubileo 2025, si stanno finalmente facendo opere, lavori e migliorie, che la città aspettava da almeno trent’anni.

Fonte: studio FM milano

Che questa festa del Brutium in Campidoglio possa essere la scintilla per l’inizio dei lavori del Ponte e di tante altre opere per l’inizio di una costruzione di un Italia moderna e migliore…
Corsi e ricorsi storici…osservava Giambattista Vico tanti anni fa ma è sempre di grande attualità…

Filippo Gesualdi

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