Le pellicole di Woody Allen ci spingono ormai da più di cinquant’anni a correre al cinema ogni volta che il Regista ci regala una nuova storia
Passano gli anni, ricordo che il primo che ho visto è Provaci ancora Sam, seguito poi da Il dittatore dello stato libero di Bananas, Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso, Io e Annye, Manhattan e tanti altri, fino ad arrivare al numero cinquanta.
Già, perché il film in questione, di Woody Allen, come avrete capito è il cinquantesimo della serie. Un colpo di fortuna o Coupe de chance, come recita il titolo originale. Elegante come sempre, girato a Parigi e recitato interamente in francese, questa ultima, diciamo così fatica, del regista Newyorkese, anche se sono certo che il buon Allen non fatichi affatto a girare i suoi film, ma al contrario si diverta molto, racconta una storia semplice e intrigante allo stesso tempo.
Fonte: Il Resto del Carlino
Una storia d’amore o forse semplicemente un flirt e le sue complicazioni, il tutto condito da un tessuto giallo, ma di un giallo patinato, quasi oro, come a non voler trasmettere drammaticità a una sceneggiatura che vola via leggera come una nuvola in un pomeriggio di primavera.
Lei Fanny, è molto carina, ma anche lui, Alain è un ragazzo carino; i due, ex compagni di liceo, si rincontrano dopo tanti anni e così, senza troppi intoppi scoppia l’amore. Oddio, in verità gli intoppi ci sono, anzi l’intoppo, perché Fanny è sposata e il suo ricco e spocchioso marito, un uomo all’apparenza raffinato e gentile, ma dal passato un po’ torbido, la considera come un trofeo, (più volte nel film ella viene presentata da lui proprio come una moglie trofeo), e di conseguenza la gelosia derivante dal possesso e forse anche dalla proprietà che vuole esercitare su di lei, creano un ostacolo non da poco alla fresca infedeltà della moglie.
Gli eventi vanno avanti con tutti gli imprevisti del caso. Tuttavia, non volendo spoilerare nulla, mi limiterò a dire che il coupe de chances, che si materializzerà proprio negli ultimi fotogrammi del film, è degno della migliore tradizione di Allen e lascerà lo spettatore un po’ sorpreso e un po’ sollevato, come a confermare che il regista Newyorkese anche stavolta non ha deluso regalando un finale con la giusta morale che tutti in fondo si aspettano.
Fonte: Il Riformista
La giovane attrice francese Lou De Lauge è la dolce Fanny e Niel Schneider è Alain, il compagno di liceo del quale ella si innamora, entrambi perfetti nel disegnare la coppia che ricerca nel passato le emozioni che non prova più nella vita attuale.
Una menzione speciale va fatta alla stupenda fotografia del nostro Vittorio Storaro che già da qualche anno collabora con Woody Allen, alla elegante scenografia di Veroique Melery, e ai costumi della spagnola Sonia Grande.
Tutti uniti per creare quelle atmosfere eleganti e che hanno reso celebri le pellicole di Allen e che ci spingono ormai da più di cinquant’anni a correre al cinema ogni volta che questo straordinario dispensatore di sogni ci regala una nuova storia.
Lello Mingione