Se un quartiere come Prati, “biglietto da visita” della nostra Città, deve assistere a casi di degrado così eclatanti, allora vuol dire che non ci sarà mai speranza di crescita e miglioramento in termini di sicurezza e rispetto per questo Museo a cielo aperto chiamato Roma

Ci risiamo! Dopo alcuni anni di verdi estati, la collina di Monte Mario è tornata a bruciare e questa volta in una misura assai preoccupante. Nel corso del tempo l’altura ove ha sede l’Osservatorio astronomico, sembrava aver stipulato un accordo col diavolo: sì, perché non c’era estate in cui le fiamme non colpissero quella macchia verde che rappresenta uno dei siti più importanti, almeno in termini ambientali, della Capitale.

Ebbene, questo patto con ‘l’inferno’ sembrava essere terminato, fino alla fine di questo afoso e soffocante luglio. Le fiamme si sono estese con una velocità impressionante, arrivando a pochi metri di distanza dai palazzi che si trovano ai piedi del colle. I residenti e coloro che nella zona Prati si recano per lavoro (in quell’area sono presenti le sedi della RAI, di La7 e la “cittadella giudiziaria”) sono stati fatti evacuare così da mettere la zona in sicurezza. Ma cosa è successo per arrivare a tanto?

Fonte: Roma Today

Fonte: Repubblica Roma

L’autocombustione, nonostante le elevate temperature, non c’entra. Purtroppo, dietro questo immane disastro (che pagheremo tutti), c’è la mano dell’uomo. Infatti, l’area verde di Monte Mario, rappresenta uno dei tanti “rifugi” di sbandati, zingari e senzatetto che, complice la fitta vegetazione, si trasformano in “invisibili” agli occhi della società.

Dalle indagini effettuate, il maxi-rogo è partito in seguito ad un fuoco acceso con mezzi di fortuna e in totale assenza delle più elementari norme di sicurezza, da parte di questi “condomini” che lì stavano cucinandosi il pranzo. Non è la prima volta che Roma si trova a fare i conti con un degrado che tutti conoscono ma che in troppi fingono di non vedere. Naturalmente, data l’entità del danno, è giunto in loco il Primo Cittadino Gualtieri che a caldo (è proprio il caso di dirlo) ha così commentato l’accaduto: “Da quello che si è potuto vedere, naturalmente ci saranno le indagini inchieste, quindi è esclusivamente una prima valutazione preliminare, è possibile che l’incendio sia partito colposamente da un accampamento all’interno del parco. È probabile che durante la preparazione di un pasto, quindi col fuoco, l’incendio sia scoppiato e poi il vento l’abbia fatto rapidamente diffondere risalendo la collina”.

Fonte: CORRIERE TV

Ebbene, chi abita in quella zona (tanto rinomata ma che già un paio di anni fa (nel 2022) era balzata sulle pagine della cronaca nera per la morte di un transessuale e due ragazze cinesi che lì si prostituivano) sa perfettamente che nell’area dove un tempo veniva ospitato il Circo (davanti al capolinea di Piazzale Clodio) vi sono nuclei di zingari ed extracomunitari che hanno eletto a propria dimora costruzioni semi nascoste e abbandonate.

Fonte: CORRIERE TV

Per non parlare, poi, di altri sbandati che hanno deciso (forse perché vivere ad alta quota fa respirare un’aria migliore) di edificare le proprie tende a mezza costa e che, al calar del Sole, percorrono la via “Panoramica” per raggiungere il proprio domicilio col rischio di essere travolti dalle auto presenti in quel tracciato pieno di curve a gomito.

Insomma, non c’è che dire: un bellissimo contrasto tra legalità e criminalità. Ma del resto siamo a Roma e dunque non c’è da stupirsi se in una medesima area convivano fortini ove risiede Madame Giustizia e accampamenti nei quali l’Illegalità regna sovrana. Ma ciò che veramente merita attenzione è stato il finto stupore di coloro che sono chiamati a legiferare in questa bizzarra Città: vedere il Sindaco Gualtieri cadere dal pero nell’apprendere che in quell’area verde (che ovviamente non è l’unica) vi fossero baraccopoli di sbandati è stato quanto di più ridicolo e falso la politica potesse offrire ai propri cittadini. Tutti, e lo ripetiamo, tutti, sono a conoscenza di questo problema. Possibile mai che gli occhi del popolo vedano sempre meglio di quelli dei governanti? È ancora accettabile scusare la miopia di chi ha potere decisionale in nome di una vastità del territorio che certamente non è tra le più grandi del mondo? Non che le borgate meritino questo ma se un quartiere come Prati, che rappresenta un “biglietto da visita” per la nostra Città, deve assistere a casi di degrado così eclatanti, allora vuol dire che non ci sarà mai speranza di crescita e miglioramento in termini di sicurezza e rispetto per questo Museo a cielo aperto chiamato Roma.

Caro Sindaco, se anziché apparire sui social con tanta puntualità per spiegare i lavori che si stanno facendo nei vari cantieri, si facesse, con altrettanta solerzia e senza scorta, un giro per toccare con mano le problematiche che affliggono la Capitale, credo che la cittadinanza tutta gliene renderebbe merito in termini elettorali. Ci pensi, ci pensi!

Stefano Boeris

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