Quando ci si chiede cosa manca alla nostra Città per essere al pari con le altre Capitali Europee, una risposta la si può trovare anche in un episodio come questo

Siamo nel 2022 d.C. e quest’affermazione di inizio articolo, potrebbe apparire tanto ovvia quanto inutile se non fosse per un disagio che chi scrive, si è trovato a vivere a Roma e nello specifico nella zona di San Paolo all’Ostiense.

Abitare in una grande città non è semplice e i disagi sono all’ordine del giorno ma trovarsi nella condizione di dover fare un numero assurdo di giri per “scovare” un bancomat dove poter prelevare, ritengo che sia una realtà degna di un Paese del sesto mondo.

Dovendo procedere all’acquisto dei biglietti per assistere ad uno spettacolo teatrale tenutosi presso il Piccolo Teatro San Paolo, sito all’interno della zona “extraterritoriale” della Santa Sede e non sapendo che il botteghino era sprovvisto del POS, ovvero l’apparecchio in cui si infilano bancomat o carte di credito per procedere al pagamento, mi sono avventurato, con mia moglie, alla ricerca di uno sportello bancomat per prelevare la cifra richiesta.

Gli addetti al botteghino ci avevano preavvisato che non sarebbe stato molto facile raggiungere la cassa automatica perché abbastanza distante dal teatro. Sotto una leggera pioggia che, a fasi alterne, cadeva per poi interrompersi, ci siamo incamminati nelle vie limitrofe nella speranza di trovare un istituto bancario o un ufficio postale.

Fonte: Investireoggi

Per i “non romani”, vi dirò che la zona in questione è tutt’altro che disabitata: palazzi, negozi, ristoranti e palestre popolano questo quadrante capitolino. Eppure, strano a dirsi, non siamo riusciti a trovare un bancomat! Per la verità, dopo svariate centinaia di metri a piedi, siamo passati davanti ad una banca la cui scritta era coperta da teloni neri ed il bancomat spento.

Abbiamo chiesto a più persone e tutte, con aria mesta e rassegnata, ci hanno detto che degli otto istituti di credito presenti nella zona, non era rimasto nessuno attivo. Una tragedia!

Alla fine, ripresa la macchina (per fortuna problemi di posto non ce ne sono) e dietro segnalazione di un passante, siamo giunti ad un Postamat dove, finalmente, ho potuto effettuare il prelievo.

Essendo giunti in zona con netto anticipo rispetto all’orario d’ingresso, quest’inconveniente non ci ha causato problemi in termini di tempo. Siamo, dunque, riusciti ad entrare prima che lo spettacolo iniziasse.

Forse, sapendo che esiste questo problema, il Piccolo Teatro San Paolo farebbe bene a munirsi di POS; forse, vivendo nel 2022, il Municipio del quartiere Ostiense farebbe bene a segnalare questo disagio al Comune di Roma.

Quando ci si chiede cosa manca alla nostra Città per essere al pari con le altre Capitali Europee, una risposta la si può trovare anche in un episodio come questo che ho voluto raccontare.

Stefano Boeris

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