L’Ordinanza del Comune di Roma fa “di tutta l’erba un fascio”

Il Comune di Roma con un colpo di spugna cancella l’ingresso delle auto d’epoca al centro della città eterna. E pensare che auto storiche e città eterna in qualche modo potevano farsi coraggio insieme nel resistere al logorio del tempo che passa e così Fabrizio Consoli, Presidente della scuderia del club romano La Tartaruga, scrive al Presidente della Repubblica e procede con il ricorso al Tar avverso l’Ordinanza n. 27 del 28 febbraio 2023, del Comune di Roma.

Consoli sostiene che i veicoli di interesse storico, riconosciuti dall’articolo 60 del codice della strada, vengono ricompresi nei divieti giacché equiparati ai veicoli altamente inquinanti; tuttavia, gli studi eseguiti da ASI (Automotoclub Storico Italiano) dimostrano che i veicoli storici sono un numero modesto rispetto alle vetture circolanti in città, definite vecchi, insomma da rottamare.

Fonte: Scuderia Romana La Tartaruga

L’ordinanza è irragionevole e non proporzionata in quanto non consente ai proprietari dei veicoli storici la corretta conservazione degli stessi.

Consoli ci spiega più adeguatamente cosa intende con un esempio molto calzante che riguarda la semplice manutenzione dell’auto o la possibilità di assolvere agli obblighi di revisione: “Impensabile che si debba noleggiare un carro attrezzi per portare l’auto a revisione o fare manutenzione, non parliamo di un soprammobile ma di una vettura nata per circolare. Un danno per gli operatori (officine meccaniche comprese) del settore a cui molto probabilmente il Campidoglio non ha minimamente pensato, erroneamente anche sottovalutato, seppur parliamo di un indotto di 190 milioni”.

Continua Consoli, “il motorismo rappresenta un patrimonio culturale e una risposta occupazionale per le nuove generazioni. Non bisogna sottovalutare il settore”.

Il 15 marzo ci sarà la commissione mobilità in consiglio Comunale alla quale parteciperanno sia i rappresentanti della Scuderia La Tartaruga sia il Circolo romano La Manovella, insieme con i rappresentanti di ACI, ASI e dei Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia, tutti protagonisti del settore pronti a discutere di deroghe per le auto d’epoca.

Fonte: Scuderia Romana La Tartaruga
Fonte: Scuderia Romana La Tartaruga

Il TAR, il 22 marzo svolgerà udienza sul ricorso e ci indicherà “quale strada” dovranno percorrere le auto storiche. Sarà necessario tenere conto che le informazioni ricevute dal Comune di Roma richieste per emanare l’Ordinanza nascono da un dato, non corretto, fornito dal PRA.

Il PRA ha inviato l’elenco dei veicoli più vecchi circolanti a Roma non tenendo conto che nell’elenco si includevano erroneamente anche le auto con il certificato di rilevanza storica, ovvero le auto d’epoca; si corre, dunque, il rischio di penalizzare le vere auto storiche rispondendo a provvedimenti che non tengono conto di questa considerevole differenza.

Fonte: Scuderia Romana La Tartaruga

In altre regioni come il Piemonte (in particolare Torino), la Lombardia, (Milano) e la Liguria (Genova) sono stati adottati criteri ben definiti nelle Ordinanze, come ad esempio, il possesso di un certificato di rilevanza storica, registrato presso la motorizzazione civile, dando così una regola severa ma giusta.

Non trascuriamo che la norma del codice della strada, art. 60, norma che regolamenta il settore fu redatta 31 anni fa, quando la dimensione del fenomeno e il numero degli appassionati era di gran lunga inferiore rispetto a oggi.

Auspichiamo dunque che la politica possa trovare risposte alle istanze degli appassionati di macchine d’epoca e che l’ordinanza venga rivista non facendo di tutta l’erba un fascio.

Antonella Tancredi

Un pensiero su “AUTO STORICHE O AUTO VECCHIE?”
  1. Non capisco che fastidio diano all’exologia, le autovetture con impianto gpl o metano.
    Se il metano inquina, allora devono essere spenti tutti i riscaldamenti della citta!!!
    Questo è giusto.

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