Chissà se, come spesso accade, la scomparsa di questo Signore della Musica non darà il via ad una “rivalutazione” della sua carriera
Nico Fidenco, un nome che è rimasto impresso nella mente di tutti noi per il successo di “Legata ad un granello di sabbia”, ci ha lasciato all’età di 89 anni. La notizia è stata data dalla moglie Annamaria e dalla figlia Guendalina.
La sua straordinaria carriera è stata costellata di successi che hanno superato i decenni: proprio “Legata ad un anello di sabbia” fu il primo 45 giri a superare il milione di copie vendute. Ma anche pezzi come “Con te sulla spiaggia” (seconda classificata a Un disco per l’estate del 1964), “Come nasce un amore”, “Se mi perderai” e “A casa di Irene” hanno lasciato il segno in termini di vendite e gradimento del pubblico.
Nico Fidenco, al secolo Domenico Colarossi, ha inciso anche brani in lingua inglese, legati a pellicole celebri come “What a Sky” (dal film “I delfini”), “Moon River” (da Colazione da Tiffany), “Exodus”, “l’Uomo che non sapeva amare” e “Una donna nel mondo”.
Parlando di sé nel corso di un’intervista, raccontò che il suo sogno di ragazzo era la Regia: “Avevo vinto il concorso per accedere al Centro Sperimentale di Cinematografia, sostenendo l’esame con Rossellini. Fu proprio grazie a lui, che mi scelse, che potei frequentare il Centro Sperimentale. Mi trovai di fronte ad artisti del calibro di Rossellini e di Giulio Blasetti. Dopo un anno e mezzo di studi, lasciai il Centro Sperimentale, pensando fosse tempo perso. E così cominciai a fare altri lavoretti”.
Con lo stop al Centro Sperimentale, iniziò un percorso fatto di piccoli passi verso quella che sarebbe diventata la sua ragione di vita: la Musica. Il suo nome d’arte nacque proprio dalle incertezze iniziali, tipiche di qualunque percorso, che lo portarono a non esporsi al pubblico col suo vero nome. “Mi vergognavo – disse – di iniziare a fare questo lavoro. E allora la mia fidanzata, che era la figlia dello sceneggiatore e regista Vittorio Mertz, mi consigliò di scegliere uno pseudonimo. Ne mandai una decina alla SIAE che mi rispose dopo qualche settimana, comunicandomi di aver scelto Fidenco. Inizialmente era il mio pseudonimo come autore, ma poi quando ho inciso il primo disco con la RCA, scelsi di tenerlo anche come cantante. E posso dire che mi ha portato bene”.
Ma Nico Fidenco non è stato un Artista legato solo al genere Pop; negli anni ’80 fu “la Voce” di sigle di Cartoni animati giapponesi che sono impressi nei ricordi dei bambini di quel decennio: “Bem il mostro umano” (di cui inizialmente, non voleva incidere la sigla in quanto primo cartone “horror” e quindi troppo duro per i bambini), “Sam il ragazzo del West”, “Don Chuck il castoro”, “Jane e Micci”, “Fantasupermega” (che includeva storie di vari cartoni animati), “Jenny la tennista” e tanti altri ancora.
I dischi originali di Nico Fidenco sono diventati assai rari da reperire e questo perché il cantante ha inciso per numerose etichette discografiche differenti, spesso minori, che avevano una limitata distribuzione sul mercato.
Chissà se, come spesso accade, la scomparsa di questo Signore della Musica non darà il via ad una “rivalutazione” della sua carriera e dei meravigliosi brani registrati.
Di certo il nome Fidenco sarà per sempre “legato ad una nota di sabbia”!
Stefano Boeris