Il Movimento 5 Stelle torna in piazza, il PD si consegna alle correnti, il centro destra alle prese con prove di forza interne
Le amministrative si sono concluse con i ballottaggi, che hanno visto una netta affermazione dello schieramento di centro destra, con un centro sinistra in difficoltà, sia in alleanza con il centro di Calenda che con il Movimento 5 Stelle che alle amministrative non ha mai goduto del voto di opinione e, a questa tornata, nonostante i tentativi, sembra pagare dazio per un posizionamento ambiguo e troppo spesso sovrapposto alla galassia del Partito Democratico.
Fonte: Umbria Notizie Web
M5S che torna in piazza sabato 17 giugno per manifestare contro le scelte del Governo circa i decreti ribattezzati “precarietà”. La manifestazione partirà da Piazza della Repubblica alle ore 14:00.
Il Partito Democratico invece scalda i motori, ma quelli delle correnti, le stesse che hanno silurato più segretari in un decennio di quanti ne abbiano supportati. Schlein è già sotto accusa, per alcuni troppo radicale, per altri troppo poco, per altri né l’una né l’altra.
Di fatto l’elettorato del partito è polarizzato e ben radicato sui territori ma il progetto politico, le idee, le proposte, soprattutto nel contesto cittadino, sembrano non esercitare appeal.
Il centro destra invece vince, ma si sfida a chi ha vinto di più. Così in una girandola di interviste, post e comunicati, Salvini, Tajani e Meloni, rivendicano la centralità ed il peso del proprio partito, sostenendo la necessità di spostare l’asse più a destra, come vorrebbe Meloni, o più a sinistra, come vorrebbe Tajani.
Intanto a votare ci sono andati ancor meno aventi diritto della scorsa tornata. Un trend in continua e costante crescita che porta il partito dell’astensione ad essere il principale movimento in uno scenario in cui la politica è più impegnata a vincere che convincere.
Alberto Siculella