Siamo sicuri che il centro-destra sia solido come poteva apparire durante la campagna elettorale?
Il dibattito politico di questi giorni si è focalizzato quasi del tutto nell’indagare gli evidenti dissapori all’interno di quella che prometteva di essere una maggioranza solidissima, in grado di dare al Paese l’agognata stabilità mancata negli ultimi anni.
Da un lato Salvini che, nonostante il deludente risultato elettorale e le lotte intestine al suo partito, spera di ottenere ministeri e altre posizioni di peso per sé e per la Lega. Dall’altro Berlusconi, evidentemente stanco e incapace di mantenere il controllo delle dinamiche interne e di coalizione.
Infine, la Meloni, chiamata a ricoprire il ruolo di regista e consapevole di non poter fare così tanto affidamento su un’alleanza traballante già nelle fasi preliminari e di trattativa.
Sembra che l’elezione di presidenti di Camera e Senato, primo vero atto politico della legislatura, abbia aperto il vaso di Pandora, facendo emergere malumori e dissapori. Si tratta, però, di uno scenario davvero così sorprendente? Basta guardare al passato più recente per realizzare che la coalizione di centro-destra, a conti fatti, è stata (ed evidentemente è ancora) poco più di un cartello elettorale, con qualche esperienza amministrativa condivisa e la grande capacità di consolidarsi sempre in tempo per il voto.
Basta guardare alle ultime esperienze di Governo, anche senza tenere conto della strenua opposizione di Meloni nei confronti di Draghi, come il Conte I in cui la Lega non ha esitato a siglare un accordo con i 5 stelle, distaccandosi dagli alleati (o presunti tali).
Altro esempio significativo è dato dalle ultime elezioni amministrative, in cui le sconfitte del centro-destra possono essere imputate quasi esclusivamente all’incapacità di convergere su nomi comuni e di peso, a causa dei conflitti per definire la leadership della coalizione.
La miglior prova, però, ce l’ha data forse proprio quest’ultima campagna elettorale, fra continue dichiarazioni in contraddizione le une con le altre, alle quali si è cercato di rispondere pubblicando foto sorridenti e incoraggianti.
Il risultato, quindi, non deve sorprendere. E anche se, nonostante i malumori e gli attriti, il Governo di centro-destra si formerà, non ci si potrà sorprendere nello scoprirlo più debole, diviso e litigioso di quanto si sperasse.
Alberto Fioretti