Cosa dobbiamo aspettarci dalla leader di Fratelli d’Italia nelle prossime settimane?
Partiamo da un aspetto positivo, avremo finalmente la prima donna come Presidente del Consiglio italiano. Ci sarà anche un governo che non avrà nessuna scusa per non portare a compimento le promesse fatte. Quello che però è emerso dalla fine di questa campagna elettorale è ben altro.
Queste elezioni più che mai, anche per via della legge elettorale, hanno dimostrato come il divisionismo progressista sia un male incurabile e come, a questo punto, sia meglio farsi i selfie abbracciati e mostrando un sorriso finto piuttosto che litigare e darsi battaglia su ogni singolo tema.
Ricordiamo, infatti, che la coalizione di centrodestra ha ottenuto, in termini percentuali, 5 punti in meno rispetto a centrosinistra, M5S e Terzo Polo, se sommati insieme (pur essendo una tale coalizione pura fantasia). Dunque, la vittoria della destra netta e perentoria di cui tutti parlano, siamo davvero sicuri sia tale? Più certezze si hanno invece sulla composizione del Parlamento dove, con la legge elettorale in vigore, quella che avrebbe dovuto essere la “coalizione anti-Meloni” è stata schiacciata riportando forse il peggior risultato della storia della seconda Repubblica.
Persino Berlusconi, con l’aiuto di TikTok e della sua figura da nonno del popolo, è riuscito a far registrare un insperato successo. Sicuramente migliore di quello del fu Matteo Salvini, deprivato del suo ruolo di “influencer” e di capo della coalizione, ormai diventato più un meme che un vero e proprio politico. Nell’oblio, insieme al leader del Carroccio, è finito (o sarebbe meglio per lui che ci finisse dati gli ultimi risultati) Enrico, che tutto deve fare meno che stare sereno. Arrivato come colui che avrebbe dovuto riunire le sinistre come Washington con gli stati americani, se ne va invece con una sconfitta a tratti peggiore di quella di Bersani nel 2013 e di Renzi nel 2018.
Con il centro-sinistra allo sbando, il Movimento 5 Stelle che grazie al Reddito di Cittadinanza è inaspettatamente risorto dalle ceneri, il partito di Matteo Calenda che è ancora 3º o meglio, 4° polo, resta da vedere come si comporterà la donna, la madre, la cristiana e se riuscirà a tenere basso il suo braccio destro. Se non altro, in un momento così delicato come quello attuale, almeno avremo un governo coeso, con una maggioranza assoluta e con un indirizzo preciso… o almeno speriamo.
Alberto Fioretti