È certificato l’ottimo rapporto tra i due che certamente può aiutare il nostro Paese e l’Europa intera

Da poche ore è terminato l’incontro della nostra Premier con il Presidente degli Stati Uniti e possiamo tranquillamente affermare che l’incontro è andato bene perché si è consolidato il profilo autorevole della Meloni che si è candidata ad essere il tramite o una pedina fondamentale per tessere la rete per un rinnovato rapporto tra UE e USA.

Al di là dei complimenti che Trump ha riversato sulla nostra Presidente del Consiglio, è certificato l’ottimo rapporto tra i due che certamente può aiutare il nostro Paese e l’Europa intera. Questo è quello che appare a caldo, appena terminato l’incontro, e sicuramente con il passare delle ore ne sapremo di più ma certamente possiamo parlare di un successo conseguito in un momento particolarmente difficile.

Fonte: Euronews.com

Da sottolineare il rapporto molto stretto che la Meloni ha tenuto nel preparare questa missione con la leader europea Ursula von der Leyen, alla faccia di chi temeva che la Meloni fosse andata senza pensare all’Europa. Invece il solido rapporto tra le due leader non è mai venuto a mancare e, come si diceva prima, la Meloni sarà decisiva per stabilizzare i rapporti con gli USA. Nell’incontro ha parlato di lavorare per distendere i rapporti per trovare una soluzione alla guerra commerciale intrapresa da Trump con i dazi e ha parlato di lavorare per riaffermare e costruire un Occidente sempre più grande e coeso. Parole coraggiose e inequivocabili le ha spese per ribadire il sostegno all’Ucraina riaffermando il ruolo di invasore di Putin, responsabile di aver provocato la guerra con l’invasione di tre anni fa. 

Insomma, vedremo con più calma gli effettivi risultati di questa missione che sembra proprio un successo personale e politico. A dispetto di chi prevedeva un fallimento, bollando come pura propaganda il senso di questa missione. 

Se in politica estera le cose sembrano andare molto bene, nel nostro Paese i risvolti delle forti tensioni internazionali, rendono assai più complicato il cammino del governo. Se ci fosse una opposizione degna di essere chiamata tale, il governo potrebbe anche rischiare, grazie anche alle fibrillazioni create da Salvini, nel disperato tentativo di frenare la caduta libera del consenso elettorale della Lega. Salvini si illude che mettendo in difficoltà il governo possa guadagnare voti e non considera che l’elettorato che ha portato al governo questa coalizione, vuole coesione e azione incisiva del governo, e i sondaggi, da mesi certificano questo stato d’animo degli elettori. 

Le opposizioni, divise su tutto non riescono a condividere né un programma né un leader, visto che Conte vive per screditare la Schlein a presentarsi candidato premier per la coalizione. Il Conte pacifista, da sempre filo Putin, fa ridere se si pensa che, da Presidente del Consiglio, è quello che ha aumentato più di tutti le spese militari. Ora ha cambiato idea e fa il pacifista.

Fonte: Il Riformista

Poi c’è l’opposizione di Renzi, diventato alleato di Conte, quella di Calenda e quella dei Verdi e Sinistra. Insomma, la solita armata Brancaleone, tipo Ulivo, che in questo caso nemmeno riesce a far finta di andare d’accordo, neanche per provare a vincere le elezioni. 

Sorprende l’attenzione che le agenzie di rating attribuiscono all’Italia, visto che la fiducia nel Paese è aumentata come non succedeva da anni. Chissà, forse all’estero il giudizio è migliore di quello nostrano che racconta l’Italia come un Paese allo sbando, mal governato e sull’orlo del tracollo. Il bombardamento della comunicazione prevalente continua a creare allarme che evidentemente i dati veri portano a giudizi diversi sulla realtà italiana. 

Cari amici, passate una serena Pasqua e auguro a tutti voi tutto il meglio possibile. Un pensiero e una preghiera particolare a Papa Francesco, in ripresa costante dopo un periodo difficile che lo ha portato ad un passo dal lasciarci. È una delle poche certezze e le sue parole illuminino sempre il nostro cammino. 

Fonte: Avvenire

FRANGES

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