Al Teatro Golden fino al 15 dicembre

L’attenta regia di Gianfelice Imparato, in scena con Alessandra D’Ambrosio in questa pièce teatrale scritta da Eric Assous, talentuoso autore e regista francese scomparso nel 2020, riesce a modulare le emozioni e i dubbi che assalgono i protagonisti della storia.

I non più giovani Luisa e Alessandro, al loro primo incontro, con una certa sorpresa vivono una inattesa e coinvolgente notte di passione. Entrambi vengono da storie personali abbastanza frequenti nell’odierno contesto sociale: Luisa è separata e Alessandro è in attesa di divorzio ed ha anche tre figlie. Situazioni queste che inevitabilmente si proiettano sul dopo la notte di passione, partendo dall’interrogativo di base: è stata solo la soddisfazione, anche risarcitoria del proprio Io e di una quota del narcisismo soggettivo o in effetti questa scintilla può essere l’inizio di una storia più importante e coinvolgente al di là del sesso? È proprio questa incertezza si incrocia inevitabilmente con il detto e il non detto, con le bugie e i sotterfugi, con la speranza di poter vivere, se non completamente, almeno delle quote significative di felicità, e con il timore di un’illusione infantile che contrasta con l’età e le esperienze di vita dei due protagonisti.

Fonte: Teatro Golden

Momenti di amore e speranza si alternano in scena ad altri di timore in cui ciascuno vive con tempi diversi lo scorrere della storia, con momenti partecipativi differenti nei quali aleggia sempre la paura della delusione e il desiderio della speranza. I dialoghi rispecchiano quelli tipici della coppia uomo donna, con rimbalzi di atteggiamenti, rimbrotti reciproci e l’analisi del silenzio e del non detto e dell’interpretazione di posture, toni, mimica.

Alessandra d’Ambrosio e Gianfelice Imparato entrano nei panni dei personaggi, e con la loro performance lanciano continui messaggi al pubblico di ogni età, poiché il vissuto dell’amore, ma soprattutto la ricerca e l’attesa della felicità, appartengono a tutti seppure con sfumature inevitabilmente diverse anche perché legate al fattore tempo che ciascuno di noi ha alle sue spalle e davanti a sé.

Da sottolineare ancora la regìa di Imparato che ha cercato di coniugare la sottile malinconia e la disinvolta sfiducia nell’altro, spesso caratterizzante la commedia francese, con una maggiore verve, anche umoristica, più vicino allo spirito e alla tradizione italiana.

Giuseppe Fabiano

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