Proteste in tutta Italia contro l’overtourism
È ormai da qualche anno che si parla di ‘overtourism’, un fenomeno che ha portato al sovraffollamento di molte città europee invase dai turisti. Lasciato il Covid alle spalle, le persone sono tornate a viaggiare con maggior frequenza e i fine settimana all’estero sono sempre più gettonati. Le città, grandi o piccole che siano, sono prese d’assalto da visitatori che, curiosi di scoprire il mondo, fuggono dai pensieri della vita quotidiana e vanno alla ricerca di svago e divertimento. Le grandi opere artistiche ed i luoghi di maggior interesse sono letteralmente monopolizzate dai turisti e per i cittadini tutto è più complicato. È notizia di qualche giorno fa la presenza di un’interminabile fila di un’ora per ammirare il soffitto dipinto della Chiesa del Gesù a Roma attraverso il celebre specchio.
Ad alimentare questo trend c’è, tra gli altri, la proliferazione degli affitti brevi, ovvero case a appartamenti da affittare ai turisti per poche notti. A trarne profitto sono soprattutto ‘Booking’ e ‘AirBnb’, le due principali agenzie di viaggio online che gestiscono la crescente disponibilità di appartamenti messi a disposizione dei visitatori.
Fonte: Open
A pagarne il costo sono però i residenti, sempre più scontenti della “turistificazione” delle loro città, che causa un peggioramento della qualità della vita e riduce la disponibilità di affitti a lungo termine aumentandone il costo. In molte città italiane (e non solo) è sempre più difficile trovare una stanza o una casa in affitto, e quelle disponibili sono sempre più costose. La situazione non è nuova, e già molto tempo fa negli Stati Uniti e in Europa si era iniziato a discutere di possibili strette sugli affitti brevi per contrastare il caro affitti. Da allora però non si sono registrati grandi passi avanti e le promesse di contrastare il fenomeno sono rimaste inattese.
Per questo motivo sta crescendo sempre di più il malcontento dei residenti di tante città in Italia, a partire da Roma, Firenze, Napoli e Milano. Le manifestazioni contro il turismo mordi e fuggi si sono moltiplicate negli ultimi mesi, così come le azioni di sabotaggio verso gli appartamenti dedicati ad affitti brevi. Alla fine di ottobre vi era stata una grande manifestazione di un gruppo di attivisti difronte alla sede di Booking, ritenuta una delle maggiori responsabili di questo fenomeno. Lo stesso gruppo ha inoltre indetto una nuova manifestazione per il prossimo 30 novembre contro “la continua messa in discussione del diritto alla casa” e per denunciare la mancanza di scelte politiche.
Fonte: TViWeb
Un’altra forma di protesta diffusa ultimamente in Italia è il sabotaggio delle cosiddette‘keybox’, le cassette per le chiavi utilizzate dai proprietari di casa per permettere un check-in rapido anche senza la loro presenza. La loro proliferazione nelle strade del centro ha indotto alcuni attivisti a sostituire tali cassette con dei cappelli da Robin Hood accompagnati da volantini che rivendicavano il boicottaggio contro il “Giubileo dei ricchi”. Stessa cosa è avvenuta a Napoli e Firenze, dove un gruppo di attivisti ha attaccato adesivi rossi per formare una X sulle ‘keybox’con su scritto “Salviamo Firenze per viverci”. Le azioni degli attivisti a Firenze sembrano aver avuto un loro primo effetto. La sindaca Sara Funaro ha infatti annunciato il divieto di installazione delle ‘keybox’ in quasi tutto il centro storico a partire dal 2025.
Quella annunciata dalla sindaca di Firenze può rappresentare una misura per mantenere il decoro dei centri storici delle città, evitando che vangano invase da tali cassette. È difficile però ipotizzare che basti questo per fermare un fenomeno che non accenna a diminuire e che anzi rischia di crescere esponenzialmente.
In particolare, la città di Roma, che dalla fine di quest’anno ospiterà il Giubileo, sarà messa a dura prova nell’accoglienza di fiumi di turisti e fedeli che giungeranno da tutto il mondo.
Giulio Picchia