Le opere di Vincenti innescano un processo di lettura che supera la semplice visione degli oggetti o delle situazioni apparenti
Eclettica, creativa, attenta alle suggestioni, attratta dall’originalità, e dalla ricerca dei cambiamenti intesi come presupposto di sviluppo intellettuale e psicologico.
Paola Vincenti, pittrice e scultrice, non ama pianificare un risultato e realizzarlo rimanendo legata al progetto iniziale. Per lei il momento della creatività nasce esattamente quando ogni cosa sembra disperdersi perché, in realtà, proprio quello diventa il suo punto di partenza. Le motivazioni sono legate all’attimo delle folgorazioni. Sale l’esaltazione del nuovo quando cresce il timore di una soluzione che sembrava allontanarsi. L’emozione diventa ispirazione e le percezioni esterne vengono riprodotte su tela in tempo reale, nell’irrequietezza del momento. L’ansia della strada sconosciuta acuisce la sensibilità e i sensi concedono con maggiore eccitazione l’inatteso piacere del ritrovamento.
Paola Vincenti – Fonte: Galleria d’Arte Purificato.Zero
“Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare”, diventano i tre concetti che riassumono la sua arte (Helmut Newton). Le opere di Vincenti innescano un processo di lettura che supera la semplice visione degli oggetti o delle situazioni apparenti. L’attesa di una comprensione fedele suggerisce interpretazioni misteriose, profonde quando il suo bagaglio artistico si arricchisce con tecniche e ispirazioni fatte di schemi autonomi, sempre più personali e concettuali. Suggerisce trasposizioni tra fruitori e protagonisti dei suoi quadri.
La Rc specc – Fonte: Galleria d’Arte Purificato.Zero
“Privo d’essenza” del 2016 invita al superamento del convenzionale. Il senso dell’opera non si legge partendo dall’impatto visivo, ma ricercando quell’idea perseguita nel realizzarla. L’apparenza e la bellezza vengono riposte sul filo anonimo del tempo mutevole e precario. Un momento in cui l’uomo ha abitato e vestito i panni della sua stessa ombra. Vacuo e scadente il mito della bella vita. Tutto è mutevole e precario. Non c’è più un tempo certo. Il sapiente ricorso al disegno o al profilo accademico consente a Paola Vincenti di muoversi su schemi autonomi che seguono un processo creativo e maturo; inteso a voler interagire con il pubblico oltre le categorie pittoriche consolidate, in un iniziale coinvolgimento formale-estetico, cui fa seguito una scelta d’arte nell’alternanza tra intuizione e relatività. I lavori di Vincenti colpiranno anche chi attraversa i saloni espositivi senza sapere per quale motivo si trovi lì, ma … “di sicuro, ci sarà sempre chi guarderà solo la tecnica e si chiederà “come”, mentre altri di natura più curiosa, si chiederanno “perché”. (Man Ray)
Ti vogliamo bene Paola perché la tua curiosità ci ha aiutato a credere e perché la tua insoddisfazione ci ha fatto capire che siamo incompiuti.
Tu ora saprai già tanto più di noi tutti… che continuiamo, semplicemente, ad amarti!!!
Francesco Zero