Oggi vi proponiamo un approfondimento sull’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, n. 19795 del 17 luglio 2024, che ha stabilito l’inammissibilità di un ricorso per cassazione per grave violazione dei principi di chiarezza e sinteticità, come richiesto dall’art. 366 del codice di procedura civile.
Violazione del Principio di Chiarezza e Sinteticità
La Corte di Cassazione ha rilevato che il ricorso principale, articolato in due motivi, si sviluppava su quasi cento pagine, con argomentazioni intricate e continue interpolazioni di documenti e precedenti difese.
Tale modalità redazionale ha ostacolato la comprensione delle questioni giuridiche sollevate, in violazione dei principi di chiarezza e sinteticità, considerati essenziali per il corretto esercizio della funzione giurisdizionale di legittimità.
Richiamo ai Principi di Diritto
Richiamando i precedenti giurisprudenziali che ribadiscono l’importanza di una redazione chiara e sintetica del ricorso per cassazione (Cass. Sez. U, 37552/2021; Cass. 8425/2020), ulteriormente avallati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che sottolinea la necessità di precisione nella presentazione delle argomentazioni giuridiche (Corte Edu 28 ottobre 2021, Succi ed altri c/Italia), la Corte ha evidenziato che i motivi di ricorso per cassazione devono essere chiari, specifici e riconducibili in modo inequivocabile ad uno dei motivi tassativamente previsti dall’art. 360 c.p.c..
La mancanza di chiarezza e la commistione di diverse tipologie di vizi (errori di diritto e vizi motivazionali) rendono il ricorso inammissibile, poiché trasferiscono indebitamente sul giudice di legittimità il compito di isolare e comprendere le singole censure.
Implicazioni della Riforma Cartabia
Questa decisione si inserisce nel solco della riforma del processo civile introdotta dalla riforma Cartabia, che ha ulteriormente enfatizzato la necessità di sinteticità e chiarezza negli atti processuali.
La riforma mira a rendere più efficiente e spedito il processo civile, riducendo i tempi della giustizia e migliorando la qualità delle decisioni.
Conclusioni
L’ordinanza n. 19795 del 17 luglio 2024 della Cassazione Civile rappresenta un monito sull’importanza di redigere atti processuali chiari e sintetici.
La decisione evidenzia come il mancato rispetto di questi principi possa compromettere l’accesso alla giustizia, con ricadute significative sull’esito del giudizio. La riforma del processo civile Cartabia, con le sue innovazioni, si pone in linea con questa esigenza di efficienza e trasparenza, promuovendo un sistema giudiziario più moderno e funzionale.
Avv. Monica Mangogna