Una delle colonne portanti dello straordinario Ajax di inizio anni ’70

Il 6 ottobre scorso è scomparso a 73 anni Johan Neeskens, prototipo del centrocampista universale, capace di agire da mediano e di proporsi in attacco, inventore del ruolo di incursore a sorprendere le difese avversarie. Era una delle colonne portanti dello straordinario Ajax di inizio anni ’70, celebre nel formare la coppia per eccellenza del calcio moderno con l’altro Johan, Sua Maestà Cruijff. Raccontare la carriera di Neeskens significa ripercorrere le gesta di due squadre, l’Ajax e la Nazionale Olandese, che hanno trasformato l’essenza filosofica ed anche estetica del gioco del calcio.

Neeskens in età adolescenziale era considerato il più forte giovane giocatore di baseball europeo, osservato dai più titolati talent scout americani. Johan abbandonò la mazza per scegliere il pallone del calcio mostrando, nelle giovanili del Racing Club di Heemstede e successivamente dell’Ajax, il suo eccezionale talento caratterizzato dalla sua eccezionale versatilità nell’interpretare parecchi ruoli: terzino sinistro, libero, mediano, mezzala, rifinitore.

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Passato rapidamente in prima squadra, prima Rinus Michels e poi Stefan Kovacs ne affinarono le doti plasmandolo in “tuttocampista”, calciatore universale forte sia in agonismo che in tecnica, capace di macinare chilometri e allo stesso tempo di accarezzare il pallone come fanno solo i grandi campioni. L’elenco delle sue qualità è infinito: Johan era non solo un grande colpitore di testa, abile in acrobazia, dotato di un tiro preciso e potente, perfetto rigorista, ma anche formidabile nel senso della posizione,  intelligente nel farsi trovare smarcato, giocatore “ovunque” dotato di un timing straordinario nel saper azzeccare il tempo nei tackle e nelle incursioni, perfetto nella fase di non possesso e nell’arte eccelsa di intuire prima quello che sarebbe successo sapendo in anticipo quale porzione di campo occupare.

Calciatore di carattere, spesso eccedeva nella grinta con atteggiamenti e interventi non propriamente corretti. Con l’Ajax Johan ha vinto tre Coppe dei Campioni consecutive ed una supercoppa Uefa.

Fonte: Eurosport

Neeskens fu uno dei principali protagonisti della Nazionale Olandese, arrivata seconda al Mondiale sia del 1974 in Germania Ovest che del 1978 in Argentina. Compagine orange entrata nella storia nell’edizione tedesca per il gioco moderno espresso in campo grazie alle capacità di un leggendario allenatore come Rinus Michels, geniale anticipatore dei tempi; non solo intelligente ma anche coraggioso nelle scelte a cominciare da quella del portiere titolare quando preferì puntare sul trentaquattrenne Jan Jongbloed, calciatore dilettante di professione tabaccaio, per le sue capacità di saper giocare con i piedi. Formazione olandese che fece impazzire il pubblico non solo per le qualità sportive ma anche per l’aspetto da “belli e dannati” dei ragazzi dalla lunga chioma, dai larghi basettoni e dalle ampie collanine adagiate sulle sgargianti maglie arancioni che hanno fatto epoca.

Fonte: Mid-day

E in occasione del mondiale tedesco Michels concesse la possibilità ai suoi giocatori di portare mogli e fidanzate in ritiro sfatando il tabu del sesso prima delle partite ritenuto dannoso per le prestazioni in campo. Una novità a sconvolgere i moralisti benpensanti ed in perfetta linea con la rivoluzione dei costumi iniziata nel ’68. Quella fortissima squadra che aveva conquistato l’accesso in finale dopo aver annientato il Brasile per 2-0 con due bellissimi gol di Neeskens e Crujiff si dovette arrendere alla altrettanto forte Germania Ovest di Beckenbauer e Müller in una partita storica ribaltata dai tedeschi dopo il vantaggio orange realizzato proprio da Neeskens al secondo minuto su calcio di rigore. Nazionale olandese, orfana di Crujiff, giunta in finale anche nei Mondiali del 1978 battuta ai tempi supplementari dall’Argentina padrona di casa in un match segnato da decisioni arbitrali a vantaggio dei sudamericani.

Johan, seguendo Crujiff, proseguì la sua carriera nel Barcellona dove vinse una Coppa delle Coppe e successivamente come altri campioni della sua epoca varcò l’oceano per approdare nel Cosmos di NY. Nel corso degli anni tanti forti calciatori si sono ispirati a Johan, primo tra tutti Marco Tardelli in origine terzino destro diventato a sua volta centrocampista universale formidabile nelle sue incursioni alla ricerca del gol. Neeskens si definiva “un mediano difensivo capace di segnare”; una definizione alquanto riduttiva per un calciatore che ha fortemente contribuito alla rivoluzione del calcio.

Gian Luca Cocola

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