Il 2024 ha fatto registrare una carenza di personale addetto al controllo e alla sicurezza sulle spiagge del 10%

Il mese di agosto è, per antonomasia, il periodo delle ferie. Un tempo, quando il rapporto tra guadagno e costo della vita era più equilibrato, le famiglie partivano per località di mare o montagna e per un mese intero si rimaneva lontani dalle città. Oggi il piano ferie è decisamente cambiato: si spalmano nel corso dell’anno tra settimane bianche, ponti e stacchi periodici per cui, quando giunge il periodo di agosto si parla, per i più fortunati, di qualche settimana mentre, per i meno facoltosi, di alcuni giorni.

Il mare resta ancora la meta per eccellenza, almeno se ci riferiamo a nuclei familiari con bambini piccoli. Ed è proprio la realtà marina che andremo ad analizzare nelle prossime righe.

Da un riscontro effettuato in previsione dell’arrivo di turisti sulle coste laziali e non solo, è emerso che quest’anno vi è una carenza di personale addetto al controllo e alla sicurezza sulle spiagge del 10%. Si parla di stabilimenti balneari molto gettonati da nord a sud, passando per il centro:Jesolo, Tropea, Rimini, Porto Cesareo fino a giungere a realtà a noi romani molto famose come Maccarese e Fregene. Ma a cosa si deve questa carenza di personale? Il grosso problema è legato alle condizioni di lavoro dei bagnini, come emerso da un’inchiesta dell’Adnkronos.

Stando a quanto denunciato dai sindacati, molti di essi sono sempre più portati a rinunciare a questo ruolo (fondamentale per la sicurezza dei bagnanti) per i pessimi trattamenti a cui vengono sottoposti. Si parla distipendi dimezzati, turni prolungati e contratti irregolari. Il Presidente di ‘Assobalneari’, Fabrizio Licordari, ha reso noto come i ragazzi non siano disposti a lavorare per stipendi assai bassi che, in qualche misura, sono sempre stati una sorta di ‘marchio di fabbrica’ dei lavori stagionali (in questo caso estivi).

Fonte: Borderline24.com

Andando ad indagare su quanto accade nel litorale pontino, tra le bellissime località di Terracina e Sperlonga meta di molte famiglie romane e non, il Segretario generale della ‘Uiltucs Latina’, Gianfranco Cartisano ha parlato di “paghe al ribasso, mancata contribuzione e dignità calpestata”. Non cambiano le cose in regioni come l’Abruzzo e il Molise doveDavide Frigelli, della ‘Fisascat Cisl’ ha sottolineato come le agenzie che sono in contatto con gli stabilimenti per mandare bagnini paghino salari di lunga inferiori rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.

Ma cosa dicono i diretti interessati? Andrea e Giuseppe sono due bagnini rispettivamente del Lazio e dell’Abruzzo, con età differenti ma uniti dallo stesso triste comun denominatore. Il primo, 60 anni, lavora da oltre venti come bagnino e ha certificato le condizioni pessime che di stagione in stagione vanno sempre più peggiorando; il secondo è uno studente universitario che ha confermato i turni massacranti e le paghe da fame volte a sfruttare i ragazzi che si affacciano a questa realtà lavorativa.

Eppure, sembra che da questa drammatica situazione, una voce fuori dal coro si erga ridimensionando il tutto. Lui è Maurizio Rustignoli, Presidente di Fiba Confesercenti, che dà una versione decisamente più propositiva sostenendo come le irregolarità siano, in vero, limitate a casi isolati e che in molte regioni, come la Romagna, il contratto nazionale venga rispettato.

La carenza di bagnini sulle spiagge italiane, dunque, è legata a condizioni lavorative inaccettabili, come riportato dalle numerose denunce dei sindacati. È necessario intervenire affinché questi preziosi lavoratori possano operare nel migliore dei modi, in considerazione anche della preparazione necessaria (fisica e psicologica) per affrontare il mare e salvare vite umane dall’acqua che, troppo spesso, viene sottovalutata in termini di forza.

Da adesso in poi, ogni volta che vedremo ragazzi e adulti con una maglietta rossa e la scritta bianca ‘Salvataggio’, pensiamo a tutto quello che c’è dietro a questo lavoro così importante per la sicurezza di tutti noi.

Stefano Boeris

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